Consegne in città: ci pensa il robot

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Si moltiplicano le sperimentazioni che prevedono l’utilizzo di robot o di veicoli a guida autonoma per consegne urbane aprendo, con l’aiuto della tecnologia, una nuova frontiera nella logistica dell’ultimo miglio

È una delle grandi scommesse di un futuro che è già iniziato e procede a grandi passi: parliamo dell’automazione nella logistica dell’ultimo miglio grazie ai continui progressi compiuti dalla tecnologia per rendere disponibili robot e veicoli a guida autonoma da impiegare per effettuare consegne in città in modo veramente sostenibile.

I vantaggi del trasporto autonomo in un contesto cittadino sono evidenti e vanno, per le comunità interessate, dalla riduzione del traffico al contenimento delle sostanze inquinanti, mentre, per gli operatori, si ampliano le possibilità di operare superando le limitazioni spesso imposte dalle municipalità per le consegne nell’ultimo miglio, specie nei centri storici.

L’evoluzione della tecnologia ed i progressi compiuti nell’ambito della navigazione intelligente mirano a rendere sempre più efficace e sicuro il trasporto autonomo con una vera e propria escalation di livelli di automazione che segnano conseguentemente la diminuzione degli interventi umani.

In pochi anni si è passati da veicoli con automazione parziale con controllo di velocità e direzione a mezzi ad alto grado di automazione per la cui guida non è più necessaria, o quasi, l’interazione umana. In questi ultimi casi, però, la sperimentazione tecnica è costretta a confrontarsi con un percorso legale e normativo che non si presenta né agevole né breve e risente delle differenze sociopolitiche legate ai territori.

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Programma pilota a Chicago

Accanto ai veicoli a guida autonoma propriamente detti, occorre considerare anche la categoria dei robot progettati per effettuare consegne muovendosi da un determinato punto sede dell’ordine per assolvere specifici compiti di logistica da ultimo miglio.

La città di Chicago negli Stati Uniti ha, in questi giorni, approvato una sperimentazione, in collaborazione con l’Università dell’Illinois ed alcune aziende detentrici della tecnologia che è alla base dei robot, per operazioni di delivery commissionate da negozi di alimentari o ristoranti.

Il programma è un estensione di un progetto pilota già condotto dalla stessa università nell’ultimo anno che ha coinvolto alcune società di consegna di cibo locali con risultati tali da convincere il Dipartimento dei Trasporti di Chicago a replicarlo su più vasta scala.

I robot si muoveranno entro un piccolo raggio potendo utilizzare i marciapiedi o le strisce pedonali, per evadere gli ordini che i clienti potranno fare anche attraverso un’app.

I confini della sperimentazione saranno ampliati gradualmente man mano che saranno disponibili ed analizzati i risultati del test in modo da procedere apportando le necessarie modifiche soprattutto in termini di eventuali interferenze delle macchine con il normale traffico e di accessibilità al servizio da parte di qualsiasi tipo di cliente.

I robot sono dotati di telecamere in grado di registrare, di tecnologia di tracciamento geografico per l’identificazione della sua posizione, e di sistema di antifurto anche per impedire il vandalismo.

 

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Robot fattorino a Milano

Anche in Italia, a Milano, è iniziata una sperimentazione, la prima nel nostro paese, con robot a guida autonoma per consegne nell’ultimo miglio.

Il progetto interesserà l’area di Cascina Merlata dove una flotta di mezzi studiati opportunamente gestirà le consegne tra gli esercizi commerciali ed il distretto Uptown.

Le caratteristiche salienti dei robot autonomi in questione si possono riassumere nella presenza di due ruote auto bilanciate per un ottimale adattamento a diversi terreni, ha un’autonomia di 80 km ed una velocità massima limitata a 6 chilometri all’ora. La portata inoltre è di 10 kg.

Il progetto rientra nell’ambito di “Sperimentazione Italia”, che ha il compito di superare il dato negativo costituito dal fatto che l’Italia investe in innovazione meno di altri Stati dell’Unione Europea.

La norma, prevista dal DL 16 luglio 2020 che contiene “Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”, è finalizzata a promuovere presso università, enti di ricerca, start up e spin off universitari, di qualunque settore, la sperimentazione di progetti pilota in deroga ai vincoli imposti da norme desuete e processi burocratici.

La prima fase della sperimentazione durerà sei mesi e si concentrerà sulla parte tecnica. La seconda si protrarrà per altri sei mesi e coinvolgerà i cittadini del Comune di Milano con l’obiettivo di adeguare i veicoli alla specifica configurazione del territorio e alle esigenze della clientela potenziale.

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