Dagli indici dei traffici marittimi l’andamento delle materie prime: Baltic Capesize e Baltic Exchange Index

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Il calo delle tariffe in stiva delle navi cargo che trasportano merci sfuse rivela le stagnazioni dei mercati delle materie prime

L’Indice Capesize è molto noto agli addetti ai lavori, mentre può risultare a prima vista incomprensibile a chi non lo è: si tratta però di un buon termometro del mercato delle materie prime a livello globale.

Noto anche come Baltic Capesize Index (BCI), è un indice che traccia le tariffe per le navi classe ‘Capesize’, chiamati così perché troppo grandi per passare attraverso le chiuse del Canale di Panama: il nome deriva dalle uniche rotte loro consentite, che prevedono la circumnavigazione di Capo di Buona Speranza o di Capo Horn. 

L’indice Capesize è una cartina di tornasole significativa del mercato globale delle materie prime, riflettendo la domanda e l’offerta nel mercato del trasporto marittimo di merci sfuse.

Usualmente, le navi Capesize trasportano imbarcano carichi da 150.000 tonnellate di minerali di ferro o di merci come il carbone.

L’indice marittimo Baltic Exchange

L’indice marittimo denominato Baltic Exchange traccia invece le tariffe per le navi che trasportano merci sfuse

L’indice generale tiene conto dei noli per le navi capesize, ma anche panamax e supramax, in grado, cioè di attraversare le chiuse di Panama

Nel mese di marzo 2024, l’indice è sceso per la nona sessione consecutiva ad un minimo da quasi sei settimane a questa parte.

Trend in calo: le motivazioni

Il calo sarebbe dovuto alla diminuzione delle tariffe in tutti i segmenti di navi. Ad esempio, l’indice Capesize ha perso 243 punti, o il 9,2%, che rappresenta il suo livello più basso in quasi due mesi. 

Allo stesso modo, l’indice Panamax è sceso di 63 punti, o il 3,4%, raggiungendo il livello più basso da quattro settimane.

Questo andamento può essere attribuito a vari fattori: uno, ad esempio, può essere l’instabilità del settore immobiliare cinese, che sta influenzando l’economia più ampia e la domanda di acciaio, con i prezzi dei minerali ferrosi che hanno toccato il punto più basso degli ultimi dieci mesi. 

Sebbene la richiesta di minerali ferrosi per la produzione di acciaio sia cresciuta da parte cinese, ciò è avvenuto a scopo preventivo per bypassare alcune festività, dunque ci si attende che la crisi immobiliare si faccia sentire.

Inoltre, le congestioni delle operazioni portuali possono ripercuotersi sull’indice Capesize, cosa che sulle rotte che aggirano il mar Rosso sta accadendo, pur senza raggiungere i livelli tragici del periodo Covid: un alto tasso di congestione può ridurre la disponibilità e, quindi, l’offerta di navi vuote, provocando l’aumento delle tariffe di noleggio e dell’indice Capesize.

Baltimora è un imprevisto che concorre ad aumentare la pressione su altri scali container degli USA, per quanto siano stati aperti a tempo di record alcuni corridoi navigabili per far giungere parte del traffico marittimo al porto. Tuttavia, è chiaro che per recuperare la piena operatività passerà del tempo.

In conclusione, sia l’indice Capesize, sia l’indice marittimo Baltic Exchange sono indicatori chiave del mercato globale delle materie prime dai quali dedurre cosa sta succedendo alla fonte delle stesse.

C’è da considerare che proprio dall’osservazione di questi indici gli analisti intuiscono i cambi di traiettoria della domanda per una determinata materia prima e il mercato stesso corregge di conseguenza al rialzo o al ribasso i prezzi.

Esistono però molteplici fattori che interferiscono con questi indici, dunque non possono essere presi ad unico punto di riferimento per leggere l’andamento dei mercati.

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