Dal piombo al litio: è ora di cambiare le batterie

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Il sistema Jungheinrich

Nel corso dell’ultimo anno mi è capitato di visitare magazzini di nuova concezione in cui mancava un elemento fondamentale rispetto ai progetti del passato, vale a dire il locale di ricarica dei carrelli. Ciò si nota maggiormente nei grandi impianti logistici, in cui per dimensioni e forma geometrica la cosiddetta “sala carrelli” in genere è ripartita in più aree e occupa qualche centinaio di metri quadrati, rubando spazio allo stoccaggio delle merci.

La possibilità di ricaricare le batterie in qualsiasi area del magazzino è uno dei numerosi vantaggi connessi all’utilizzo di carrelli alimentati con batterie agli ioni di litio (Li-ion). Infatti, mentre per il carrelli dotati delle tradizionali batterie al piombo-acido è necessario prevedere una sala ricarica all’interno del magazzino dotata di opportune cappe di aspirazione e di sistemi di ventilazione, per i carrelli con batterie Li-ion, sigillate e regolate da valvole, l’assenza di emissioni di gas nocivi in atmosfera consente la ricarica in corsia. Da questa innovazione tecnologica ne discendono due benefici: il recupero di spazio per attività a valore aggiunto e il recupero di efficienza connesso all’azzeramento degli spostamenti da e per la sala di ricarica, che molto spesso è posizionata in fondo al magazzino.

Altri importanti benefici riguardano la maggiore efficienza energetica dovuta ad un fattore di carica di 1,02 per le batterie Li-ion, contro un fattore di 1,2 per il Pb-Acido: ciò significa che, per caricare ad esempio una batterie Li-ion da 100 Ah occorre fornire energia solo per 102 Ah (il 2% in più rispetto al 20% in più richiesto per caricare le batterie Pb-acido).

Ma la vera rivoluzione delle batterie Li-ion è la possibilità di fare “biberonaggio”, vale a dire ricariche anche brevi di 10-15 minuti tra due fasi operative o in pausa pranzo. Essendo infatti dotati di carica batterie ad alta frequenza, che hanno un’efficienza energetica superiore al 90%, è possibile ricaricare rapidamente anche una quota parte della batteria Li-ion, a differenza di quella Pb-acido che necessita di un ciclo completo di scarica e di ricarica per evitare danneggiamenti. Ciò consente di poter fare più ricariche parziali durante la giornata che potrebbero ridurre la necessità della doppia batteria, in particolare nei casi di operatività su due o tre turni di lavoro. Ecco allora che i benefici aumentano significativamente, rendendo la tecnologia Li-ion una scelta quasi obbligata nel medio periodo.

Non è un caso che le aziende che guardano lontano hanno già sostituito gran parte del parco carrelli con quelli alimentati con batterie Li-ion, pur consapevoli del maggior investimento inziale. Infatti, se da una parte il costo iniziale di una batteria agli ioni di litio è 3-4 volte superiore a quella tradizionale a piombo-acido, dall’altra ha una durata utile di 2,5 volte superiore (3200 cicli di ricarica effettivi contro i 1200). Questo comporta che il calcolo del ritorno dell’investimento, da svilupparsi con il modello del “Total Cost of Ownership”, andrebbe fatto su un orizzonte di tempo più lungo rispetto ai tradizionali 60 mesi con cui si attivano i contratti di locazione operativa (rental).

Per tutti coloro che stanno ancora riflettendo e necessitano di confrontarsi gratuitamente con i nostri esperti, segnalo l’evento organizzato dalla rivista Logistica in programma il prossimo 16 aprile 2019 presso la sede di Tecniche Nuove. Vi aspettiamo!

di Fabrizio Dallari, direttore del Centro sulla Logistica e il Supply Chain Management, LIUC Università Cattaneo

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