Digital twins, un’opportunità per il magazzino

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I gemelli digitali sono un’applicazione in crescita anche nell’ambito logistico dove consente di migliorare l’efficienza del magazzino anche se deve ancora superare ostacoli culturali oltre che di costi

Ideata fin dagli anni Sessanta nel programma spaziale della Nasa e rilanciata ad inizio del secondo millennio, la tecnologia dei gemelli digitali, o digital twins, solo negli ultimi 4-5 anni è diventata oggetto di forte interesse industriale.

A darle slancio è stata indubbiamente la maggior diffusione della connettività e delle tecnologie digitali quali IoT, AI e cloud computing che hanno contribuito a far superare gli impedimenti che ne avevano frenato lo sviluppo, legati ai forti investimenti necessari, alla capacità di calcolo richiesta e all’immagazzinamento dei dati.

Oggi, i gemelli digitali, in virtù della capacità di costituire una rappresentazione virtuale di un sistema fisico o di un processo in modo da consentire il monitoraggio ed il controllo in tempo reale del suo comportamento al variare di diversi scenari simulati, sono diventati un asset strategico in grado di aumentare la competitività e migliorare efficienza e produttività.

La dimensione del suo mercato globale viene stimata, secondo un rapporto della società ResearchAndMarkets, in 3,1 miliardi di dollari nel 2020 e 6,9 miliardi nel 2022, e si prevede raggiunga i 73,5 miliardi nel 2027 con un tasso di crescita annuale del 60,6% nel periodo considerato. 

Una indicazione che potrebbe avvalorare la previsione di un ulteriore crescita sino a 125 miliardi di dollari nel 2030, considerando che l’adozione dei gemelli digitali si va estendendo ad una molteplicità di settori dal manifatturiero all’automotive, dall’energetico ai servizi, dal sanitario alla logistica.

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Magazzino più efficiente

La logistica è uno dei settori che negli ultimi anni maggiormente ha dovuto misurarsi con un radicale bisogno di cambiamento per mantenere competitività recuperando efficienza e produttività.

L’automazione e la digitalizzazione dei processi sono stati il perno di questo rinnovamento che, in molti casi, ha assunto il carattere di una vera e propria rivoluzione.

I gemelli digitali hanno indubbiamente grandi potenzialità nella loro applicazione alla configurazione e gestione del magazzino, inteso come vero snodo delle attività della supply chain.

Infatti, la creazione di una sua copia digitale consente in primo luogo di ottimizzare gli spazi per lo stoccaggio individuando i posizionamenti più efficienti degli articoli in base a fattori come la frequenza di accesso, dimensioni ed esigenze di movimentazione. Ciò consente di ridurre i tempi di ricerca e velocizzare le operazioni di prelievo e spedizione.

I gemelli digitali consentono anche di monitorare in tempo reale la situazione dell’inventario identificando eventuali discrepanze tra scorte fisiche e registrazioni a sistema e riducendo i possibili errori.

Di particolare importanza è poi la possibilità di eseguire simulazioni di diversi scenari sia per quanto riguarda il layout del magazzino sia per l’attivazione di nuovi processi in modo da valutarne gli impatti senza dover sperimentare direttamente sul magazzino fisico. 

I gemelli digitali possono essere utilizzati anche per monitorare lo stato delle attrezzature e rilevare, attraverso le analisi dei dati, le anomalie e le necessità di manutenzione preventiva.

Infine, anche la formazione del personale del magazzino può avvenire in un ambiente virtuale simulando i processi reali.

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Gli ostacoli esistenti

Per quanto la maggior parte degli operatori riconosca i vantaggi che l’adozione della tecnologia digital twins è in grado di dare in termini di migliore efficienza, maggior produttività, riduzione dei tempi e risparmi economici, una serie di impedimenti ne hanno sino ad oggi limitato la diffusione.

Tra questi, hanno avuto un peso determinante, che ancora sussiste in molte realtà, i costi di implementazione.

Infatti, gli investimenti richiesti in termini di infrastruttura tecnologica intesa come sensori, dispositivi IoT, software di analisi dati e personale specializzato, sono significativi e possono rappresentare una sfida, specialmente per le piccole e medie imprese.

Esiste poi un problema di integrazione e compatibilità con i sistemi esistenti che può rendere più complicata la messa in opera.

Un ulteriore ostacolo è spesso rappresentato anche dalla necessità di gestione e sicurezza dei dati, fattore che per molte aziende agisce da deterrente.

Infine, esiste, e costituisce uno dei problemi maggiormente rilevanti, un ostacolo di carattere culturale e di resistenza al cambiamento che comunque accomuna molte altre innovazioni tecnologiche.

Le persone infatti possono spesso essere riluttanti a cambiare i processi di lavoro consolidati per timori riguardanti l’insicurezza lavorativa, la paura di imparare nuove competenze o l’ansia generata da nuove modalità di lavoro. 

Per superarle è necessario che la cultura organizzativa sia aperta al cambiamento e promuova un ambiente in cui l’innovazione tecnologica è accolta e supportata.

È necessario, inoltre, che le persone coinvolte nel processo decisionale e nell’implementazione dei gemelli digitali abbiano una conoscenza approfondita di come funzionano e dei benefici che possono offrire. 

Una cultura organizzativa che promuove la formazione e l’apprendimento continuo può contribuire a superare questa sfida. La formazione del personale sull’importanza e l’utilizzo dei gemelli digitali può facilitare l’adozione e incoraggiare un approccio positivo verso di essi.

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