Eco-digital Economy, un giro da 33 trilioni di dollari entro 5 anni

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L’eco-digital economy è uno dei nuovi business che avanzano: si tratta, nello specifico, dell’economia che combina la digitalizzazione e la sostenibilità, creando appunto valore economico, ambientale e sociale

Secondo uno studio della Capgemini Research Institute, questa economia è destinata a raddoppiare nei prossimi cinque anni, raggiungendo quasi 33 trilioni (miliardi di miliardi) di dollari

Quali sono le aspettative e le opportunità di questo fenomeno? E come, attraverso l’intelligenza artificiale (IA) che ne fa parte, può contribuire a rendere la logistica più efficiente e innovativa?

La digitalizzazione al servizio della sostenibilità

Le tecnologie digitali permettono alle organizzazioni di ridurre il consumo di energia e al contempo le emissioni di gas serra; ma consentono loro anche di generare nuovi modelli di business e flussi di ricavi basati sui dati, sul cloud, sugli ecosistemi collaborativi e sui prodotti e servizi connessi. 

Alcuni esempi di aziende che hanno implementato la digitalizzazione con un approccio sostenibile sono UPS, Walmart e Amazon, che hanno adottato soluzioni come la gestione intelligente delle flotte, l’ottimizzazione delle rotte, l’uso di veicoli elettrici e la riduzione degli imballaggi.

Verrebbe da dire che la digitalizzazione non è più un semplice strumento o insieme di strumenti, ma sta diventando l’ossatura stessa delle pratiche gestionali di un’azienda.

Le principali tecnologie che stanno guidando la transizione verso l’eco-digital economy sono la data analytics, il cloud computing, l’intelligenza artificiale, l’Internet of Things, la blockchain e la robotica. Tutte queste tecnologie hanno in comune la possibilità di sfruttare al meglio i dati disponibili, strutturati e non strutturati, per ottimizzare i processi e prevedere le tendenze. 

Inoltre, favoriscono la creazione di piattaforme e reti che mettono in contatto i diversi attori della catena del valore, facilitando la condivisione delle informazioni e delle risorse.

Image By vecstock

L’IA come motore dell’innovazione per l’intralogistica

L’intelligenza artificiale (IA) è una delle tecnologie più promettenti per il settore logistico, che deve affrontare un mondo ormai dominato dalle caratteristiche di volatilità, incertezza, complessità e ambiguità che solo pochi anni fa connotavano scenari eccezionali e molto specifici.  

Oggi le condizioni per vivere perennemente in un ambiente del genere – V.U.C.A., in gergo tecnico – sono poste dal cambiamento climatico, dalla globalizzazione e dalle aspettative dei clienti, ossia da fattori perennemente presenti e dominanti. 

L’IA può essere una risposta, aiutando ad analizzare i dati della catena di fornitura, a ottimizzare le rotte di consegna, a controllare l’inventario e ad automatizzare le operazioni

L’Intelligenza Artificiale è anche un fattore di innovazione e di differenziazione nel settore logistico, che può offrire soluzioni personalizzate e migliorare l’esperienza del cliente.

L’IA colonizza LogiMAT 2024

Non è un caso che tanta IA sarà presente alla fiera LogiMAT 2024 in qualità di motore dell’innovazione per l’intralogistica

LogiMAT è la fiera internazionale dedicata alle soluzioni per la logistica, la distribuzione, il trasporto e la movimentazione, uno degli appuntamenti più importanti del panorama logistico internazionale. Tra le novità esposte, ci sono sistemi di visione artificiale, robot collaborativi, droni, veicoli autonomi e software intelligenti: soluzioni che mirano a rendere la logistica più agile, sicura, flessibile e sostenibile.

Da questa forte esposizione anche mediatica che la tecnologia digitale assistita e generativa sta avendo, si intuiscono quindi le principali tendenze dell’IA nella logistica per il 2024, che sono la gestione delle flotte, la personalizzazione e il miglioramento dell’esperienza del cliente. 

Spesso si tratta di un miglioramento di best practices già note, che grazie alla digitalizzazione si perfezionano, come la gestione delle flotte, che si basa ora sull’uso di algoritmi e sensori per monitorare lo stato dei veicoli, prevenire le avarie, ottimizzare i percorsi e ridurre i consumi. Stesso dicasi per la personalizzazione, che si riferisce alla capacità di adattare i prodotti e i servizi alle esigenze e alle preferenze dei clienti, grazie all’analisi dei dati e al machine learning; o, ancora, al miglioramento dell’esperienza del cliente, che si realizza attraverso l’uso di chatbot, assistenti virtuali, sistemi di tracciamento e feedback.

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