Pazzo 2020 per le compagnie di navigazione: giù i volumi, su gli utili

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L’ultimo studio Fedespedi sul comparto marittimo rivela i due risvolti dell’«annus horribilis»

A volte, per valutare correttamente una situazione, è necessario avere pazienza. In fin dei conti, nemmeno troppa: a sette mesi dal termine del terribile anno 2020, segnato dalla pandemia, dalla strage umana, emotiva ed economica che ne è derivata, esistono studi ormai completi sui dati dei vari settori e – sorpresa – non sempre sono solo negativi.

Fedespedi, con il suo Centro Studi, ha, per esempio, analizzato le performance economico-finanziarie delle principali compagnie di navigazione, vale a dire le prime entità ad essere state coinvolte dagli stop della catena di fornitura mondiale, nonché le prime a dovervi far fronte a tutti i costi.

Per tutto il 2020 e per il primo trimestre del 2021, sebbene in condizioni leggermente diverse, esse hanno avuto un ruolo cruciale: ebbene, alla diminuzione dei volumi non è corrisposta una diminuzione dei fatturati e, se questo può sorprendere, è invece abbastanza facile da comprendere osservando bene i dati.

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Il ‘peso’ dei noli: scendono i traffici, salgono i fatturati

Superficialmente può sembrare incomprensibile, ma in un anno e mezzo di difficoltà estreme per l’economia internazionale nonché per la stessa supply chain marittima globale, sottoposta a continue interruzioni, le società marittime considerate nell’analisi di Fedespedi hanno conseguito ottimi risultati.

Ottimi nel senso che sono aumentati i fatturati e sono migliorati i risultati in termini di utili finali rispetto all’anno precedente, il 2019, tanto da far parlare del 2020 come di un ‘anno di svolta’.

Com’è possibile? La risposta è insita nella somma di tanti fattori: sono sì diminuiti i traffici in volume (-2,4%), ma proprio in conseguenza a ciò le compagnie hanno attuato una serie di misure di riduzione dei costi che – sempre come effetto collaterale pandemico – si sono sommate al corsa al rialzo dei noli.

 

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Indicatori positivi, società reattive 

I principali indici di bilancio sui quali Fedespedi si basa sono ROS, ROA e ROI e sono di segno positivo per tutte le società analizzate.

Anche gli indicatori finanziari mostrano un generale miglioramento rispetto al 2019, mentre i livelli della redditività operativa (Debiti finanziari a breve e M-L/EBITDA) sono in linea, rispetto agli anni passati, con gli impegni finanziari assunti, garantendo così un maggiore equilibrio di gestione.

Inoltre la strategia messa in atto dai carrier si è sostanziata nel positivo andamento dei risultati di bilancio per il I° trimestre dell’anno in corso. I fattori che incidono maggiormente sono: la domanda di trasporto sulla rotta transpacifica che si mantiene vivace, nonostante incertezze e tensioni ancora presenti nei mercati, soprattutto quello europeo ed un’ulteriore crescita dei noli, che continua nel corso del corrente anno. 

Da non trascurare che per alcune società i risultati sono anche la conseguenza della riorganizzazione delle società stesse e dei loro modelli di business, verso una integrazione verticale nel settore logistico.

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Le evidenze dell’analisi Fedespedi

Nel suo studio Fedespedi ha messo in evidenza altre considerazioni emergenti, che in breve sono così riassunte dall’associazione stessa:

  • Nel corso dei primi mesi del 2021, la capacità delle principali compagnie è aumentata nel complesso di poco più di 500.000 Teu;
  • La flotta a disposizione delle 11 compagnie analizzate è pari a 2.822 navi, il 46% delle portacontainer totali, che sale al 55,8% comprendendo MSC. La capacità complessiva è pari a circa 16 milioni di Teu (68.6% del totale, 84,6% con MSC), con un aumento, sul 2019, del 3,6%;
  • Le società coinvolte nelle tre grandi alleanze controllano l’85% dell’offerta di capacità e il 51,5% delle navi;
  • Le compagnie analizzate hanno movimentato nel 2020, circa 108,3 milioni di Teu, con una flessione sul 2019 del -2,4%. Considerando anche la stima del movimentato di MSC, le principali compagnie trasportato circa 130 Mio.TEU, ossia il 73,8% del totale mondo;

Le compagnie marittime analizzate sono state undici, tutte le principali attrici del settore: CMA-CGM, Cosco e OOCL, Evergreen, Hapag-Lloyd, Hyundai MM, Maersk, Wan Hai, Yang-Ming, ZIM e ONE. 

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