La logistica collaborativa: una leva sempre più strategica

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I beni di largo consumo rappresentano una delle principali filiere che riguardano le attività di logistica nel nostro Paese. Il canale di vendita principale che veicola tali prodotti è quello della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), da cui transita oltre l’80% dei prodotti grocery.

Dal 1994, anno in cui arriva in Italia ECR (associazione paritetica tra produttori e distributori del largo consumo) la logistica dei beni di largo consumo è cambiata radicalmente. In particolare, si è assistito a fenomeni di concentrazione dei flussi in piattaforme distributive specializzate per categoria di prodotto ed al progressivo aumento della quota di terziarizzazione, non solo delle attività di trasporto e movimentazione, ma anche delle fasi di stoccaggio e di pianificazione dei trasporti.

D’altra parte si è assistito anche all’evoluzione del ruolo assunto dagli operatori logistici nella gestione dei flussi fisici e informativi all’interno della filiera anche attraverso soluzioni innovative e servizi a valore aggiunto (dai riordini sincronizzati alla gestione dei pallet in interscambio).

In un recente progetto denominato Supply Chain 2.0, ECR ha evidenziato alcuni fenomeni indicativi della mancata ottimizzazione della filiera quali l’elevata incidenza di unità di carico pallettizzate a strati, la saturazione non ottimale in partenza dei mezzi e la complessa gestione delle attività di scarico in banchina. Il progetto, denominato “I costi della mancata ottimizzazione”, ha consentito per la prima volta in Italia di fare luce sulle conseguenze economiche derivanti da una gestione non ottimale del “processo logistico di interfaccia” tra produttori e distributori: il risultato è stata la quantificazione del differenziale di costo logistico esistente tra un processo di riordino ottimale e uno non ottimale.

Il nodo cruciale per l’ottimizzazione della “logistica di filiera” è risultata indubbiamente la fase di riordino, in cui viene scelta la quantità, la frequenza e il lead time con cui produttori e operatori logistici devono evadere gli ordini.  Pertanto, sulla base delle evidenze empiriche emerse dal campo, è stato sviluppato uno strumento di simulazione dei costi denominato SIRIO (Simulazione del Riordino Ottimale) che consente agli attori della filiera di valutare le singole voci di costo del processo order-to-delivery e di elaborare congiuntamente eventuali soluzioni che convergano verso una riduzione del costo complessivo per la filiera.

La piattaforma SIRIO è stata oggetto anche di un intenso percorso di formazione che ha visto coinvolti oltre 200 partecipanti, sia lato fornitori sia lato distributori (buyer, riordinatori e logistici). Solo coinvolgendo direttamente i protagonisti dei processi logistici di interfaccia si è riusciti a innalzare il livello di “coscienza logistica”, creando in primis un linguaggio comune e gettando le basi per un nuovo modello collaborativo, ispirato da una logica “win-win” che da sempre contraddistingue le iniziative di ECR.

L’appuntamento per scoprire le ragioni del successo dell’iniziativa è il prossimo 28 gennaio a Milano, a soli tre mesi dall’avvio di Expo 2015. Noi di LOGISTICA ci saremo.

 

Prof. Fabrizio Dallari

Direttore del C-log,

LIUC Università C. Cattaneo

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