Lavorare in remoto: tanti i benefici

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Nella continua ricerca per un trasporto efficiente, ci si dimentica spesso che il semplice spostamento non è ottimizzazione.

Ciò significa che il miglior modo in assoluto per rendere il trasporto efficiente, è renderlo non necessario.

Quello che viene inoltre spesso dimenticato è come i vincoli di trasporto del passato impattino nella definizione di telecomunicazione. Formalizzata nel 1970 dall’ingegnere della NASA Jack Nilles, il concetto di remote work, di telecomunicazione, sembrava essere destinato ad avere una fondamentale importanza sul futuro della mobilità.

L’analisi di fattibilità sulla telecomunicazioni di Nilles è stata però portata avanti prima della diffusione di massa di internet, che ha reso più semplice e accessibile il lavoro da remoto, facendolo diventare ancor più interessante e cambiandone i capisaldi.

Al momento non ci sono dubbi sulla superiorità del lavoro in remoto:
– riduzione dei costi per le infrastrutture pubbliche;
– riduzione delle emissioni dovute al trasporto;
– risparmio di tempo;
– maggiore flessibilità;
– aumento della produttività.

Il lavoro in remoto è infatti l’unico strumento capace di aumentare la libertà persone e contemporaneamente ridurre il consumo personale.

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