Logistica e Big Data Analytics: un’evoluzione che corre veloce

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“Il trattamento dei dati ha subito un’evoluzione enorme negli ultimi anni anche come conseguenza del gran volume di informazioni che si generano lungo le diverse catene logistiche”.

Ad affermarlo è Walter Coletta, professore a contratto di Supply Chain Design e Lean Management alla LIUC Università Cattaneo e Senior Advisor del centro di eccellenza in Supply Chain e Logistica della LIUC Business School.

“Il tema è di forte attualità, estremante interessante e utile per la gestione della supply chain dov’è possibile incrociare i dati provenienti dai vari punti per tenerla sotto controllo e renderne ben fluidi i passaggi tra clienti e fornitori. Big data e analytics si rivelano di supporto alle decisioni da prendere in maniera tempestiva e corretta evitando sprechi di tempo e di risorse.

Big data Analytics per migliorare le operations

Non solo i dati generati dentro un magazzino ma anche quelli prodotti altrove, lungo il trasporto della merce, durante le vendite online e via di seguito, accumulandosi vanno gestiti e interpretati correttamente.

“L’integrazione della filiera è all’ordine del giorno ovunque e presuppone proprio la gestione simultanea dei dati dai vari attori in contatto reciproco secondo la logica collaborativa che da auspicio è diventata necessità, è il commento di Coletta.

“Gestire un magazzino servendosi dei tanti dati equivale e migliorare le operations come sarebbe impossibile altrimenti.

Offre un notevole contributo alle decisioni da prendere ma l’enorme potenzialità che vedo consiste nell’avere una visibilità continua e costante di quel che succede nei vari punti della filiera, controllando verificando che cosa succede per ottimizzare tutte le scene e ridurre la variabilità degli accadimenti”.

Walter Coletta, professore a contratto di supply chain design e lean management alla LIUC Università Cattaneo

ll concetto di Control Tower

Ne deriva un’importanza crescente del concetto di Control Tower, declinato nella possibilità di incrociare i dati, interpretarli e di avere al tempo stesso sia la possibilità di azionare opportuni automatismi sia di ricavarne un vantaggio competitivo adottando scelte rapide e corrette, tali anche da modulare i ritmi in un certo punto della fiera.

“Vi possono essere anche più di una control tower in una filiera molto lunga – avverte Coletta – dove si tratta di mettere insieme e gestire una gran quantità di materie prime e componenti fino alla vendita e distribuzione finale.

Del resto si parla sempre di più di supply chain glocali anziché globali, con parti delle filiere comunque distanti e da monitorare con metodo, coordinandole secondo un certo schema gerarchico”.

Supply chain collaboration

La chiave del successo quanto alla gestione dei Big Data, l’adozione di Analytics e di tecnologie d’avanguardia è dunque la supply chain collaboration.

“La pandemia ha dato un’accelerazione alla necessità di monitorare le supply chain in punti diversi – precisa ancora Coletta – con una quantità enorme di strumenti che consentono di rilevare dati trasmissibili anche servendosi del web grazie all’Internet of Things”.

Di grande utilità si rivela la tecnologia Rfid i cui dispositivi applicati ai prodotti permettono di rilevarne il movimento e avere accesso continuo ai dati. Durante i mesi più difficili della pandemia Covid questo ha anche permesso di monitorare l’andamento della domanda di prodotti in relazione alle disponibilità e alla possibilità di distribuire.

I sistemi di rilevazione dati

I dati provenienti dalle filiere sono davvero tanti e giungono nella logistica fisica già con i barcode e le macchine che permettono il movimento delle merci, ma anche da ciò che sta all’esterno della supply chain e che può comunque condizionare la distribuzione.

«Si pensi – spiega Coletta – a quando si deve decidere come consegnare un prodotto.

Per fornire il servizio di qualità al cliente è bene sapere come lui si comporta e che eventuali esigenze mostra in termini di reperibilità al domicilio.

Tutto questo, incrociato, contribuisce a determinare gli itinerari dei driver combinabili sulla mappa del sistema di navigazione.

Ma a dirla tutta è importante anche capire, dal punto di vista di chi vende sul web e dal comportamento del consumatore online, perché quest’ultimo è eventualmente uscito dalla piattaforma, insomma che cosa lo ha indotto a rinunciare all’acquisto.

Forse c’è stato un ritardo nella risposta automatica o un difetto organizzativo, magari si è verificato un problema inventariale per cui il prodotto, pur essendo a magazzino, risultava non disponibile perché non si trovava dove avrebbe dovuto essere.

Credo che il futuro vedrà l’impiego di sistemi di rilevazione dei dati e di assemblaggio delle informazioni con algoritmi diversi per arrivare insieme a un servizio di chiara eccellenza».

Competenze interne ed esterne

Ma per arrivarci c’è da investire parecchio per dotarsi delle tecnologie e delle competenze necessarie.

“Secondo le dimensioni dell’azienda si può tuttavia ricorrere inizialmente a un fornitore esterno che offra le sue conoscenze.

Resta inteso che di competenze informatiche, comunque, deve averne anche chi gestisce una piccola impresa, in maniera tale che sappia almeno scegliere il fornitore giusto. In ogni caso chi deve monitorare e interpretare i dati, per supportare come si diceva il processo decisionale, si trova a stretto contatto con l’amministratore delegato dell’azienda o a un’altra figura di analogo livello che delle scelte deve poi assumersi la responsabilità.

Al di là degli ingegneri ci sono gli esperti matematici, con competenze statistiche tali da saper predisporre e gestire i modelli del caso».

Ci vuole capacità di visione

Aziende di grandi dimensioni possono invece acquisire software evoluti o addirittura rilevare imprese specializzate che sul mercato si distinguono in questo senso e che possono in seguito maturare una capacità di visione dei processi che permettono appunto di arrivare a una serie di decisioni a prova d’errore.

Il futuro riserva spazio ai digital manager inseriti in funzioni esistenti nella supply chain e comunque vicine a chi deve decidere e sviluppare nuovi progetti.

Antonio Massa

 

 

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