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L’Unione Europea pronta a colpire Boeing nella guerra commerciale

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Foto di Ralf Ruppert da Pixabay

L’Unione Europea, in attesa della discussione di nuove proposte in vista del termine della sospensione dei dazi statunitensi – ora passati dal 20% al 50% sulle merci europee – fissato per il 9 luglio, si appresta a reagire con forza alle misure commerciali unilaterali promosse dagli Stati Uniti.

Sul piatto, da parte di Bruxelles, ci sarebbe la possibilità di introdurre dazi ‘di ritorsione’ su una serie di prodotti americani, tra cui figurano anche gli aeromobili della Boeing. La mossa rappresenta una risposta all’intenzione dell’amministrazione Trump di applicare una tariffa base su tutte le esportazioni europee, una misura che rischia di colpire circa €380 miliardi di beni, equivalenti al 70% delle esportazioni UE verso gli USA.

Una scadenza critica: il 9 luglio

La posta in gioco si alza man mano che si avvicina la data del 9 luglio, termine entro il quale i dazi statunitensi potrebbero impennarsi fino al 50% su quasi tutte le esportazioni comunitarie. 

La Commissione Europea, attraverso dichiarazioni del commissario all’Industria Stephane Séjourné e del responsabile al Commercio Maros Sefcovic, ha ribadito che l’UE non accetterà un accordo asimmetrico. In assenza di una soluzione equa, verranno attivate quelle che vengono definite ‘misure di riequilibrio’ mirate a proteggere le imprese e i lavoratori europei.

I settori più colpiti: aeronautica, agricoltura, metalli

Tra i settori che rischiano di pagare il prezzo più alto figura quello dell’aviazione civile: Airbus risulta infatti penalizzata da dazi aggiuntivi del 10%, mentre Boeing, concorrente statunitense, ne esce, al momento, avvantaggiata. Ecco dunque che proprio la compagnia costruttrice di aerei a stelle e strisce è finita nel mirino di Bruxelles; ma la lista non si ferma qui: la UE ha già autorizzato dazi su €21 miliardi di prodotti americani, tra cui soia, pollame, motocicli e acciaio, con una seconda lista in preparazione da €95 miliardi.

Strategia diplomatica e pressione economica

Secondo fonti europee, gli Stati Uniti starebbero ponendo condizioni difficilmente compatibili con le regole del WTO, come quote sulle esportazioni ittiche o misure unilaterali in materia di sicurezza economica. 

Inoltre, c’è molta disillusione: anche in caso di accordo, molti a Bruxelles danno per scontato che gli USA manterranno comunque buona parte dei dazi proclamati.

Nel migliore dei casi, le trattative in corso potrebbero portare a un accordo di principio entro luglio, sufficiente a prolungare la tregua commerciale e consentire ulteriori negoziati. 

Tuttavia lo spettro di uno scontro tariffario incombe, alimentato da un clima politico teso e da dichiarazioni provocatorie da entrambe le parti.

Fonte: ttnews.com

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