Magazzino, continua la sfida del caro energia

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Gli aumenti dei costi dell’energia impongono la ricerca di una gestione del magazzino e delle apparecchiature ad esso connesse più efficiente e sostenibile attraverso l’adozione di tecnologie innovative come l’energia solare e lo stoccaggio ad alta densità

In un passato ancora molto recente, creare un magazzino “green” voleva dire, essenzialmente, preoccuparsi di progettare un edificio ecologico.

La bioedilizia, a tale proposito, ha messo a disposizione molteplici soluzioni come, ad esempio, l’installazione di pannelli solari posizionati sul tetto del centro logistico in grado di assicurare una produzione di elettricità fotovoltaica verde per una certa parte dell’anno, contribuendo quindi al contenimento dei consumi energetici globali.

Sulla stessa linea è l’adozione diffusa di illuminazione a LED che assicura risparmio ed efficienza.

Tuttavia, oggi, con la progressiva automazione dei centri logistici e l’introduzione di dispositivi che contribuiscono a facilitare le operazioni di stoccaggio, prelievo, trasporto, preparazione carico e spedizione delle merci, l’attenzione, in riferimento al contenimento energetico, si va spostando anche verso la ricerca di una sempre maggiore efficienza. 

Attenzione che gli alti costi raggiunti dalla componente energetica tendono sempre più ad allargare al punto da suggerire di coinvolgere nell’analisi tutte le operazioni, dallo stoccaggio al prelievo, che avvengono nel magazzino e valutare anche la correttezza delle metodologie di lavoro adottate, in chiave di risparmio energetico.

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Lo stoccaggio ad alta densità

Adottare soluzioni di prelievo e stoccaggio automatizzate impegnando uno spazio relativamente ridotto può contribuire al risparmio energetico supportando, al tempo stesso, una elevata produttività. 

Spesso questo vuol dire modificare una modalità di lavoro da tempo perseguita a favore di un nuovo processo che può portare maggiore efficienza.

Infatti, utilizzare uno spazio più ridotto, attraverso uno stoccaggio della merce più denso in modo da avere un elevato utilizzo del volume spaziale disponibile può portare, in termini di risultato finale, ad eguagliare o superare il rendimento di un magazzino tradizionale più grande.

Le ricadute, in termini di risparmio energetico, si traducono in minor spazio da illuminare, da riscaldare o raffreddare.

Inoltre, una corretta disposizione della merce può aggiungere l’ulteriore vantaggio di una ridotta movimentazione per le operazioni di pick up e confezionamento, con un miglioramento anche delle condizioni ambientali grazie ad un minor rilascio di CO2   

La riduzione della distanza che i contenitori o i pallet devono percorrere all’interno del magazzino per le operazioni da compiere può avvenire anche attraverso la scelta e l’impiego di specifici software di gestione WMS, in grado di gestire la movimentazione automatizzata dei materiali.

Ciò implica la presenza di funzionalità WMS che possano gestire il rilascio degli ordini ed il dosaggio delle quantità di merce in modo che, attraverso algoritmi, si agisca sulle distanze intralogistiche riducendole al minimo necessario.

 

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Il controllo dei consumi energetici

L’automazione dei magazzini è ormai divenuta una condizione competitiva irrinunciabile e le aree riservate alla manualità tendono sempre più a ridursi.

Man mano che l’automazione avanza, però, aumenta il consumo di energia che pertanto richiede un attento controllo.

La maggior parte dei sistemi WCS tradizionali si occupano principalmente di monitorare il flusso dei materiali, i tempi di attività la velocità di esecuzione di talune apparecchiature.

Il salto operativo che ora si va imponendo è quello di controllare anche l’energia consumata dall’automazione del magazzino e, soprattutto, poter gestire il funzionamento dei sistemi con l’attenzione rivolta agli obiettivi di efficienza.

In questa direzione alcune aziende si stanno muovendo con i loro fornitori, percependo l’importanza del problema soprattutto nella situazione geopolitica attuale di incertezza di costi e tempi.

Un discorso a sé, infine, merita l’automazione mobile che comprende carrelli elevatori, robot mobili autonomi (AMR) e veicoli a guida autonoma (AGV).

In questi casi il problema è quello della ricarica delle batterie dove quelle al litio si fanno preferire a quelle tradizionali al piombo in termini di efficienza energetica. Generalmente sono però gli stessi fornitori a provvedere alle specifiche esigenze di ricarica.

I mezzi, invece, alimentati a celle a combustibile a idrogeno possono funzionare con idrogeno “verde” prodotto dall’elettricità generata fa fonti energetiche rinnovabili come l’energia idroelettrica, solare ed eolica. 

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