L’industria marittima è alla continua ricerca di soluzioni che le garantiscano alimentazioni più sostenibili, con l’obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 e altri gas serra.
Da questo punto di vista, due importanti iniziative stanno plasmando il futuro della navigazione mercantile: il progetto FUMES 2, che esplora l’uso del gas naturale liquefatto (LNG) e i retrofit di grandi portacontainer verso la propulsione al metanolo, che fanno da apripista alla normalizzazione di questa soluzione.
Entrambe le strade offrono prospettive promettenti per una navigazione più sostenibile.
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FUMES 2: quantificare le emissioni di metano da LNG
Il Consiglio Internazionale per il Trasporto Pulito (ICCT) ha recentemente lanciato FUMES 2 (Fugitive and Unburned Methane Emissions from Ships Part 2), un progetto di ricerca internazionale per misurare le emissioni di metano dalle navi alimentate a LNG in condizioni reali.
Questo progetto biennale, che coinvolge partner come Explicit ApS, la Netherlands Organization for Applied Scientific Research (TNO), la Queen Mary University of London (QMUL) e il Mærsk Mc-Kinney Møller Center for Zero Carbon Shipping (MMMCZCS), è una continuazione del primo progetto FUMES, che aveva già quantificato con successo lo slip di metano dai motori marini a quattro tempi.
L’obiettivo di FUMES 2 è colmare le lacune di conoscenza sulle emissioni di metano dai motori a LNG, dalle navi cisterna di LNG e dalla gestione del carico di LNG. Questo avviene in un momento cruciale in cui l’uso del gas naturale liquefatto come combustibile marino sta crescendo rapidamente, con la flotta globale di navi cisterna di LNG quasi raddoppiata dal 2014.
Le misurazioni saranno effettuate a bordo di almeno cinque navi e includeranno anche l’uso di droni per monitorare le emissioni durante le operazioni di gestione del carico.
La conversione della Maersk Halifax: un progetto pilota per il metanolo
Un altro passo avanti significativo è rappresentato dalla conversione della Maersk Halifax, una nave da 15.000 TEU, alla motorizzazione dual-fuel MAN B&W ME-LGIM, consentendole di operare con metanolo verde.
L’operazione di retrofit, eseguita da MAN PrimeServ, è la prima del suo genere per una Very Large Container Vessel (VLCV) e rappresenta un modello per progetti futuri. Originariamente alimentata da un motore MAN B&W 8G95ME-C9.5, la nave, grazie a questo aggiornamento, può ridurre le sue emissioni di CO2 del 90%.
Questo progetto è particolarmente rilevante per Maersk, che ha fissato l’ambizioso obiettivo di raggiungere zero emissioni nette entro il 2040. La riuscita conversione della Halifax fornisce importanti spunti per ulteriori retrofitting, con Maersk che ha già pre-ordinato la conversione di altre 10 navi della sua flotta.
Implicazioni e ricadute per il settore
Entrambe le iniziative rappresentano passi significativi verso una navigazione più sostenibile.
FUMES 2 fornirà dati cruciali sulle emissioni di metano, supportando lo sviluppo di politiche climatiche più efficaci da parte di enti come l’Unione Europea e l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO). I dati raccolti aiuteranno anche a identificare le migliori opportunità per ridurre le emissioni di metano nel settore.
D’altra parte, il retrofit della Maersk Halifax dimostra la fattibilità tecnica ed economica della conversione di navi esistenti per operare con combustibili a basse emissioni, come il metanolo. Questa soluzione offre una valida alternativa alla costruzione di nuove navi, permettendo di ridurre le emissioni in tempi più rapidi e con costi inferiori per gli armatori. La flessibilità dei motori retrofittati di passare da un carburante all’altro con minime interruzioni è un vantaggio cruciale per mantenere efficienza operativa e affidabilità.