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Migliorare l’accesso al credito

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soldiIn Italia, dal 2008 a oggi, i criteri di concessione del credito sono stati ristretti con severità causando un drastico peggioramento nei rating finanziari di chi produce: le sofferenze dei crediti alle imprese sono aumentate dal 3% del 2008 al 12% del 2013. L’erogazione di credito si è drammaticamente ridotta e nel 2013 ha mostrato un’ulteriore contrazione del 6% su base annua. Sono inoltre cresciuti i tassi d’interesse, ora di circa 1,5 punti percentuali superiori a Germania e Francia e circa un punto più della media Euro. Da qui l’opportunità di escogitare soluzioni di Supply Chain Finance (SCF). Cioè procedure e modelli innovativi che consentano di far leva su particolari relazioni di supply chain per rendere sufficiente il capitale circolante. Tra le formule messe a punto vi sono quella di Whirlpool Europe che ha adottato una soluzione di Reverse Factoring digitalizzato basato su una piattaforma attraverso la quale i fornitori selezionati possono cedere le fatture “approvate” per ottenere pagamenti anticipati. Ferrara Food ha invece ridotto gli squilibri di circolante operativo netto attraverso una Camera di compensazione. Ancora diversa la soluzione adottata da Rhiag che ha avviato un progetto di Vendor Managed Inventory per alcune linee di prodotto con 110 dei principali clienti. Questi e altri sono i casi presi in esame dalla prima Ricerca dell’Osservatorio SCF della School of Management del Politecnico di Milano. ““Aprendo nuove opportunità per tutti gli attori coinvolti, il Supply Chain Finance costituisce una possibile risposta alle difficoltà del contesto attuale e alle grandi sfide per il prossimo futuro – afferma Alessandro Perego, Co-Responsabile scientifico dell’Osservatorio SCF – gli istituti finanziari possono assumere un ruolo di leadership nel rilancio economico del Paese diventando partner di filiera”.

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