Navigare da remoto: la soluzione hi-tech prende piede in Belgio e Germania

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Per sopperire alla carenza di personale specializzato, le autorità fluviali puntano su centri operativi di controllo da remoto

Navi – perché anche se si parla di fiumi, di navi si tratta – sempre più tecnologiche e all’avanguardia, probabilmente anche risparmiose dal punto di vista energetico e dell’inquinamento. Soprattutto, però, navi che a bordo non hanno nessuno.

La soluzione, che fa pensare ai film di fantascienza, è reale: il 28 febbraio scorso è stato inaugurato in Germania, a Duisburg, il primo Centro Operativo Remoto per il controllo delle imbarcazioni che solcano le acque interne, quelle fluviali, per l’appunto.

Si è trattato di una cerimonia con le autorità politiche, alla presenza di chi il centro l’ha infrastrutturato, la belga SEAFAR, e i suoi partner, HGK Shipping and Reederei Deymann.

La soluzione è però già stata messa in pratica, adesso si attende che dal basso bacino del Reno i permessi si estendano oltre.

Navigazione fluviale da remoto

Il concetto è molto semplice: la tecnologia lo consente, la scarsità di personale qualificato lo rende una necessità e, allora, ecco che pilotare le navi da remoto diventa realtà.

La società fornitrice del sistema non a caso è belga, in quel Paese e nei confinanti Paesi Bassi la guida da remoto delle imbarcazioni mercantili che solcano la rete di canali e fiumi interni è già utilizzata: anche lì, la carenza di marinai e capitani si è fatta sentire.

Per le nazioni che affacciano sulla rete fluviale del centro-nord Europa si tratta di una questione economica non da poco: sulle acque del Reno, del Rodano, del Danubio e della Senna viaggiano enormi quantità di merci, dalle rinfuse secche ai metalli, al legname.

Si tratta di un mercato vitale, le cui vie di comunicazione non si possono fermare.

Ecco, dunque, che le imbarcazioni si trovano dotate di telecamere, gli occhi tecnologici dei piloti, che, da una sala asciutta e più comoda per gestire una vita privata altrimenti fatta di sacrifici, gestiscono i comandi. Non poetico, ma senz’altro pratico.

Un precedente per lo shipping?

Come è ovvio, la domanda sorge spontanea: non è che, prima o poi, anche le compagnie di navigazione marittime penseranno di tenere i loro capitani in poche sale di controllo sulla terraferma?

D’altronde, per i droni che opereranno le consegne via cielo, un altro ambiente che, come il mare, è ben più denso di imprevisti di una via fluviale, sarà già così. Per il trasporto marittimo è forse troppo presto, ma per la navigazione costituisce comunque un precedente: SEAFAR non nascondo che si tratti del futuro, almeno dei trasporti su acque interne (per adesso).

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