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Outsourcing vs Insourcing del Fulfillment: cosa conviene di più?

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Nel mondo dinamico della logistica aziendale, la decisione di mantenere al proprio interno (insourcing) o esternalizzare (outsourcing) le operazioni di fulfillment è cruciale. È una scelta che può infatti influenzare la crescita aziendale, l’efficienza dei processi e, non ultima, la soddisfazione del cliente. 

Esistono però alcuni fattori chiave che le aziende devono considerare per compiere una scelta informata.

Outsourcing: flessibilità e crescita

L’Outsourcing, si può. Pompiere su differenti livelli. Da definizione, si tratta di una strategia aziendale che prevede l’affidamento ad enti e imprese terze di determinate attività e servizi. 

In campo industriale questo concetto è spesso coinciso con l’esternalizzazione verso Paesi in via di sviluppo, che poi sfocia nella delocalizzazione di un produzione, ad esempio.

Indubbiamente l’Outsourcing offre alle aziende emergenti la flessibilità necessaria per espandersi senza il sovrappeso degli oneri finanziari e gestionali comportati da infrastrutture fisse. Si tratta anche di un modello che permette di adattarsi rapidamente alle fluttuazioni del mercato e di ridurre i costi operativi quando necessario in maniera repentina.

Alcuni dei vantaggi tipici dell’Outsourcing sono:

  • le già citate Flessibilità e scalabilità delle operazioni, che permette alle aziende di adattarsi rapidamente alle fluttuazioni della domanda senza l’onere di gestire infrastrutture fisse;
  • la riduzione dei costi, che interviene quando è necessario disfarsi di costi fissi come affitto e lavoro; spesso offre anche risparmi sulla spedizione e altri costi operativi;
  • la concentrazione sul core business, in quanto le aziende possono concentrarsi sulle loro competenze chiave, lasciando servizi, come la logistica, a esperti del settore;
  • l’accesso a tecnologie avanzate che altrimenti per l’azienda costituirebbero un fardello gestionale ed economico sproporzionato, ma di cui fornitori specializzati di logistica terzi (3PL) spesso dispongono.

Tra gli svantaggi, invece, si annoverano:

  • il minor controllo diretto sul processo di fulfillment e sulla qualità del servizio al cliente;
  • la dipendenza dal fornitore, che comporta un rischio di interruzione del servizio se il fornitore incontra problemi;
  • la standardizzazione dei processi, il che lo rende potenzialmente inadatto per aziende con operazioni di fulfillment uniche o complesse.

Insourcing, controllo e personalizzazione

L’insourcing, dal canto suo, fornisce un controllo completo sulle operazioni e sulla qualità del servizio. 

Dare una definizione di Insourcing è leggermente più complesso perché esso può essere inteso con sfumature di significato differenti: può verificarsi quando un’azienda assume figure specializzate al fine di aumentare le skills in proprio possesso e potersi permettere di compiere in autonomia certi processi, oppure quando rimette al proprio interno un processo prima esternalizzato. In quest’ultimo caso, che coincide nella pratica anche con il prendere un determinato incarico e assegnarlo all’interno invece che a fornitori esterni, non sempre l’impatto è positivo sui dipendenti; molto dipende, infatti, dalla formazione ricevuta e dalla ripartizione dei carichi di lavoro.

In questo caso, a beneficiare di una gestione interna del fulfillment sono quelle aziende che richiedono un alto livello di personalizzazione e che hanno volumi di vendita sufficienti per permetterselo.

Anche parlando di Insourcing vanno considerati dei pro e dei contro. Punti di forza sono:

  • il controllo completo, per cui le aziende mantengono il pieno controllo sulle operazioni e sulla qualità del servizio;
  • la maggiore capacità di personalizzare il servizio in base alle esigenze specifiche dei clienti;
  • la possibilità di reagire rapidamente ai cambiamenti nelle richieste dei clienti o del mercato.

Sono invece considerabili svantaggi:

  • i costi fissi più elevati, in quanto richiede investimenti iniziali significativi e costi fissi continui per infrastrutture e personale;
  • la complessità gestionale, per cui gestire il fulfillment in-house può distogliere risorse dal core business dell’azienda.
  • la scalabilità limitata: può essere difficile scalare rapidamente le operazioni in risposta alla crescita o ai picchi di domanda.

Quale scegliere?

Le aziende devono bilanciare i risparmi immediati dell’Outsourcing con gli investimenti a lungo termine dell’Insourcing. Mentre l’Outsourcing può ridurre i costi fissi, l’Insourcing può diventare più economico su larga scala, a condizione che l’investimento iniziale venga recuperato.

L’Outsourcing permette alle aziende di sfruttare le competenze e le tecnologie avanzate dei fornitori di logistica terzi. Tuttavia, l’Insourcing può stimolare l’innovazione e l’efficienza interna, specialmente per le catene di approvvigionamento mature.

Se, a grandissime linee, si volesse categorizzare a quale tipo di azienda conviene l’Outsourcing, probabilmente si potrebbero indicare:

  • aziende in fase di crescita che non hanno ancora la capacità o le risorse per gestire un’operazione di fulfillment in-house
  • aziende che vogliono ridurre i costi e non hanno operazioni di fulfillment particolarmente complesse o personalizzate
  • aziende che preferiscono concentrarsi sul loro core business e lasciare la logistica a esperti esterni.

L’Insourcing potrebbe invece convenire ad:

  • aziende con grandi volumi di vendita che possono giustificare l’investimento in infrastrutture e personale
  • aziende che richiedono un alto livello di personalizzazione e controllo sulle operazioni di fulfillment
  • aziende con catene di approvvigionamento mature o complesse che possono trarre vantaggio dall’efficienza interna.

La scelta tra outsourcing e insourcing non è semplice, è una decisione strategica che richiede un’analisi approfondita delle esigenze aziendali. 

Le aziende devono valutare attentamente la propria traiettoria di crescita, i costi, il controllo desiderato e la capacità di gestire le fluttuazioni del mercato per determinare la strategia più adatta.

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