Restrizioni USA-EU, gli effetti anche sui voli cargo transatlantici

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La chiusura dei collegamenti aerei tra Stati Uniti ed Europa dovuta al Covid-19 riguarda i voli passeggeri, ma colpisce di riflesso anche i volumi di merci trasportate

Dalla mezzanotte del 13 marzo scorso non decollano più voli da a e per gli Stati Uniti nel Vecchio Continente. È una delle prime misure prese dall’amministrazione Trump, sino a quel momento una delle più “pigre” (per non dire negazioniste) del pianeta a riguardo, contro il diffondersi del Coronavirus.

Ad eccezione dei collegamenti con lo UK, inizialmente, l’America ha dunque interrotto i collegamenti passeggeri, lasciando solo i voli merci, specifica che lo stesso Trump ha dovuto ribadire con uno dei suoi consueti tweet, dopo l’iniziale confusione generata dalla sue stesse dichiarazioni.

Tuttavia, esattamente come nel caso della Cina, lo stop ai voli passeggeri colpisce di riflesso anche i volumi di merci trasportate, con una facilmente intuibile conseguenza sul costo degli spazi liberi sui vettori.

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Voli cargo dall’Europa verso gli USA: il 3,3% del totale

Il perché è presto detto: gli aerei cargo che volano dalla UE verso gli States rappresentano il 3,3% sul totale dei voli decollati, stando ai dati più recenti a disposizione, ossia quelli del 2017.

Il resto delle merci vola nella stive dei collegamenti passeggeri, vale a dire quelli che ora non possono partire.

Dal 2005 al 2017 i volumi di merci imbarcati nella pancia degli aerei passeggeri era cresciuto del 55%, con una contemporanea caduta dei volumi dei vettori cargo del 2%, come a dimostrare una preferenza da parte degli spedizionieri e delle compagnie aeree per lo sfruttamento dei voli civili.

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Un fenomeno simile a quello che vivono i Cinesi, adesso affamati di volume di carico sui vettori aerei, diminuito a causa della sospensione dei voli dalla Cina del 36% (su base annua).

Si tratta di effetti collaterali che andranno naturalmente ad incidere sul bilancio complessivo della crisi che Covid-19 porta con sé, oltre che sullo stress che il sistema logistico ed industriale di ogni Paese dovrà sopportare.

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