Riorganizzare una Supply Chain è un processo complicato che può scoraggiare se affrontato senza una pianificazione adeguata e onnicomprensiva dei più svariati aspetti che coinvolge, ma si tratta di un passaggio cruciale per migliorare i risultati di un’azienda, soprattutto oggi che, come si sente ripetere da più parti, si deve rispondere alle esigenze di un mercato in vorticosa evoluzione.
Tuttavia, molte aziende, grandi come piccole, commettono errori comuni che sono duri a morire e che finiscono per minare gli obiettivi da raggiungere in partenza. I principali passi falsi da evitare per garantire una riorganizzazione efficace e allineata agli obiettivi aziendali sono stati esplicitati e condensati da Gartner, firma di ricerca e consulenza nei settori economico e logistico, a seguito di un sondaggio basato su interviste con leader della supply chain e oltre 1.200 opinioni espresse dai clienti.
Avere un approccio “O/O” (Either/Or)
Secondo Gartner, uno degli errori più frequenti nella riorganizzazione è adottare un approccio “o/o”, scegliendo drasticamente tra un modello centralizzato o decentralizzato.
Questo metodo, per quanto dettato da una visione manichea della propria Supply Chain, può generare confusione e lacune prestazionali. Secondo Alan O’Keeffe, Senior Director Analyst di Gartner citato da Supplychain247.com, i leader di successo integrano processi standardizzati per l’efficienza, personalizzando altri processi per soddisfare esigenze specifiche. Riuscendo, in questo modo, a bilanciare la standardizzazione con la personalizzazione, ottimizzando le performance complessive.
Focalizzarsi sui tagli al personale
Ridurre il personale per tagliare i costi è una pratica comune, ma può indebolire le capacità a lungo termine e far perdere talenti in posizioni critiche.
Le organizzazioni ad alte prestazioni, come rilevato dallo studio di Gartner, investono nello sviluppo dei talenti e nella creazione di reti sociali interne.
Potenziare la forza lavoro con formazione e sviluppo mirato permette di mantenere e migliorare le competenze necessarie per il successo a lungo termine, evitando la prospettiva di trovarsi a dover completamente dipendere da un’outsourcing in merito alle competenze in certi settori sguarniti in precedenza.
Copiare i Design di altre aziende
Ispirarsi alla struttura organizzativa di un’altra azienda può senz’altro fornire spunti importanti, come sempre quando ci si ispira ad esempio di successo, ma copiarla senza adattarla alle proprie esigenze specifiche ha scarse probabilità di riuscita; anzi, quasi certamente rallenta il processo decisionale e riduce l’efficacia operativa.
Le aziende di successo progettano le loro organizzazioni perché siano veloci, assicurando che i ruoli e le responsabilità siano chiari e ben allineati agli stakeholder.
In particolare, i Ceo di successo cui fa riferimento Gartner allineano i ruoli con gli stakeholder per ridurre la complessità e per assicurare un’autorità decisionale chiara.
Sono in generale premianti gli approcci che semplificano e che migliorano la fluidità delle decisioni, garantendo una maggiore efficacia: essi sono però frutto di un’organizzazione dei ruoli studiata sulle specificità della propria azienda, da questo non si sfugge.