Sicurezza in magazzino: è standard per i robot

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La diffusione nei magazzini di veicoli a guida autonoma (AGV) e di robot mobili autonomi (AMR) ripropongono la necessità di garantire la loro conformità a precisi standard di sicurezza

L’automazione del magazzino è una scelta strategica per l’azienda finalizzata a migliorarne la competitività sul mercato e nello stesso tempo ridurre i costi operativi e incrementare il livello di efficienza.

Il primo aspetto di questo processo consiste nella movimentazione delle merci dove il lavoro generalmente svolto da operatori umani può essere affiancato o, in alcuni casi, sostituito da macchine, in particolare robot, in grado di muoversi senza conducente, in maniera autonoma.

In particolare, l’automazione dei processi di movimentazione delle merci può prevedere l’installazione di AGV (Automated Guided Vehicle) che si muovono lungo percorsi prestabiliti o di AMR (Autonomous Mobile Robot) con maggiori gradi di libertà non essendo soggetto a spostarsi seguendo guide o marcatori.

L’installazione dell’una o dell’altra tipologia, o di entrambe, dipende dallo specifico contesto e dalla finalità dell’applicazione.

La loro adozione, se avviene nel rispetto degli standard internazionali previsti dalle normative sulle macchine industriali e delle procedure di funzionamento rivolte agli operatori, assicura livelli di sicurezza superiori a quelli dei veicoli ad azionamento manuale come i carrelli, ad esempio.

Infatti, è propria la sicurezza uno dei punti di forza del passaggio a sistemi automatizzati in quanto il rispetto degli standard avviene già in fase di progettazione e rende il sistema meno esposto a errori umani o in grado di provocare danni ai lavoratori ed alle infrastrutture del magazzino.

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Differenze tra AGV e AMR

Gli AGV rispondono ad una tecnologia più datata e presentano il limite maggiore nella scarsa flessibilità.

Essi, infatti, per la loro operatività richiedono l’installazione di guide come strisce magnetiche o cavi nel pavimento che determinano i percorsi obbligati della macchina che presiede al movimento delle merci.

Necessitano quindi di tempi di messa in opera e costi superiori e appaiono poco flessibili sul piano operativo anche in caso di eventuali modifiche al prodotto o di un suo rinnovamento.

Parimenti gli AGV recepiscono con difficoltà i cambiamenti che possono intervenire nell’ambiente lavorativo o nel flusso di lavoro.

Gli AMR sono invece veicoli che si muovono più liberamente, senza bisogno di essere guidati secondo percorsi prestabiliti, ma utilizzano software che gli consentono di apprendere il proprio ambiente, memorizzare le posizioni e stabilire i tragitti migliori per compiere un determinato lavoro.

Utilizzano per questo sensori, telecamere, radar che conferiscono loro flessibilità anche nel caso di mutamenti nell’ambiente e nella tipologia di lavoro.

A differenza degli AGV, che necessitano della supervisione dell’operatore per superare variazioni operative o di lay out, gli AMR navigano con il solo vincolo delle mappe che gli sono state caricate o che lo stesso robot ha predisposto durante la sua navigazione.

Essi sono infatti in grado, grazie all’utilizzo di software e sensoristica specificatamente studiate, di pianificare autonomamente il percorso ottimale, comunicando anche con gli altri sistemi di produzione e gestionali a cui possono potenzialmente essere collegati.

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Sistemi di sicurezza e formazione

I sistemi di sicurezza differiscono anch’essi in funzione della tipologia di macchina adottata.

Gli AGV, infatti, per loro definizione operano su percorsi prestabiliti, lontano dalle attività degli operatori, ed hanno minori occasioni di eventuali collisioni. 

Essi prevedono, comunque, un sistema di prevenzione quando viene rilevato un ostacolo con rallentamento e arresto automatico. 

Il rilevamento avviene generalmente attraverso scanner di navigazione e sensore di campo per la sicurezza. 

Quando un oggetto entra nel campo d’allerta la velocità diminuisce sino ad arrestarsi completamente prima dell’eventuale collisione. L’operatività non viene ripresa finché l’ostacolo non viene rimosso.

Al contrario, gli AMR operano sugli stessi percorsi dei lavoratori e la loro reazione a fronte di un ostacolo ne deve tenere conto.

Infatti, gli AMR per le loro caratteristiche progettative sono in grado di aggirare un ostacolo se lo spazio è sufficiente, operando a velocità non diverse di quelle di una persona addetta ad un carrello.

Fondamentale è tuttavia la formazione al personale anche per aumentare la consapevolezza delle attività che possono essere richieste ed assolte attraverso le nuove tecnologie e le procedure di sicurezza che di volta in volta devono essere prescritte ed adottate da tutti.

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