La Commissione europea, in virtù anche dell’aumento di importazioni asiatiche legate all’e-commerce e alla chiusura del mercato statunitense dopo la fine delle esenzioni ‘de minimis’, ha a sua volta avviato una stretta contro i prodotti a basso costo e bassa qualità che ‘infestano’ il mercato e-commerce europeo.
In particolare, non è fatto mistero che si tratti di contromosse nei confronti delle piattaforme di e-selling cinesi Temu e Shein, accusate di saturare il mercato europeo con prodotti a basso costo che spesso non rispettano gli standard minimi di sicurezza.
Secondo il Commissario UE alla Giustizia, Michael McGrath, la situazione è preoccupante: presso i market online finiti sono la lente dei Commissari si trovano ciucci con componenti staccabili che comportano un forte rischio di soffocamento, impermeabili per bambini contenenti sostanze tossiche, occhiali privi di filtro UV e capi d’abbigliamento, sempre per bambini, con lacci pericolosi; si tratta solo di alcuni degli esempi citati dalle autorità.
Cosa dice la normativa europea
Il mercato unico europeo impone rigidi requisiti di sicurezza per tutti i beni immessi nel territorio comunitario. La conformità ai regolamenti CE e alle direttive sulle sostanze chimiche (come la REACH) è obbligatoria sia per i produttori, sia per gli importatori.
Il problema risiede nel modello di vendita diretta al consumatore, che, essendo basato su spedizioni individuali dall’estero, aggira parzialmente i controlli.
Inoltre, allo stato attuale, i pacchi con valore inferiore a €150 in entrata dall’estero sono esenti da tasse doganali e sono soggetti a controlli ridotti, diventando così un canale privilegiato per l’importazione di beni non conformi – esattamente quello che avveniva negli USA con le spedizioni al di sotto degli 800 dollari di valore, che rientravano nell’esenzione ‘de minimis’, abolita dal presidente Trump.
Strategia UE: lotta all’elusione e alla concorrenza sleale
Per contrastare il fenomeno, la Commissione sta valutando l’abrogazione della soglia di esenzione doganale (fissata a €150), sostituendola con una tariffa fissa per pacco. Questo disincentiverebbe le spedizioni massive di beni a basso valore, favorendo un trattamento più uniforme tra operatori europei ed esteri.
In parallelo, è in corso un’operazione in più Stati membri, volta a raccogliere evidenze sull’inosservanza sistematica delle normative UE da parte dei rivenditori cinesi.
Secondo il Commissario UE alla Giustizia McGrath, è fondamentale tutelare i consumatori e garantire condizioni eque per le aziende europee, che sostengono costi significativi per la conformità normativa.
Le dinamiche dell’e-commerce con i dazi USA
Nel 2024, le spedizioni sotto i €150 verso l’UE sono raddoppiate rispetto all’anno precedente e triplicate rispetto al 2022, un incremento che è attribuito alla crescita esponenziale dei marketplace cinesi che sfruttano i canali e-commerce per bypassare le barriere commerciali. Parallelamente, come anticipato, negli USA è stata abolita la soglia di esenzione di $800 per contrastare l’uso del canale postale per traffici illeciti, come il fentanyl.
L’introduzione più generale dei dazi dell’amministrazione Trump verso la Cina ha spinto i produttori a ridimensionare i volumi via container e favorire lo shipping diretto via e-commerce, generando un’ondata di pacchi piccoli non soggetti a dogana e a controlli approfonditi.
La Commissione europea, irrigidendo le maglie di ingresso, intende a sua volta ristabilire il controllo sull’importazione diretta extra-UE, salvaguardare la salute dei consumatori e riequilibrare la competitività tra imprese locali e globali.