USA, la logistica in ‘stato di emergenza’ diventa arma politica

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Lo Stato repubblicano della Georgia è il primo a dichiarare lo ‘Stato di Emergenza’ per la Supply Chain

Per la prima volta negli Stati Uniti d’America un governatore invoca lo ‘Stato di Emergenzaper la logistica. Se non di rado esso è dichiarato in caso di catastrofi naturali, difficilmente lo si sente accostare alla Supply Chain: il repubblicano Brian Kemp, governatore della Georgia, vi ha però fatto ricorso, decretando una serie di misure eccezionali per i trasporti, e lasciando intravedere una battaglia politica per la rielezione contro il candidato democratico giocata anche sulla gestione della logistica.

 

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Le difficoltà della Supply Chain 

Negli USA, tanto per allargare lo sguardo fuori dall’Europa, la logistica non si è mai del tutto ripresa dagli strascichi della pandemia, soffrendo in modo molto più acuto che altrove la congestione dei porti.

In particolare, la California vive uno stato di perdurante difficoltà nello smaltire le merci stivate nelle navi in arrivo, con l’innesco di un domino sulla disponibilità di container e sul trasporto su gomma, fondamentale per distribuire le merci in giro per il Paese.

In Georgia la situazione non deve essere molto diversa, con la mossa inattesa della dichiarazione dello ‘Stato di Emergenza’ da parte del governatore locale, cosa alla quale non era mai ricorsa neanche la stessa California.

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Misure eccezionali per i trasporti

Lo Stato di Emergenza indetto per la logistica, di fatto, affronta il problema con strumenti ‘molto americani’, potremmo dire.

Il governatore Kemp, infatti, ha permesso sino al 16 maggio una serie di deroghe per il trasporto pesante, molte delle quali difficilmente replicabili da noi.

Negli Stati del Nordamerica è diffuso il ricorso a ‘mega-truck’, sorte di veri e propri autotreni a più rimorchi che possono circolare in virtù degli spazi generosi delle strade; la Georgia ha deciso di alzare i limiti di peso sino a 95mila libbre (43 tonnellate) dalle usuali 80mila (36 t), aumentando anche la larghezza massima dei mezzi pesanti sino a 3 metri.

Si tratta di trasporti eccezionali, che dovranno circolare scortati mezzi leggeri che avvisino del passaggio, con segnalazioni luminose particolari dopo il tramonto.

Altra mossa è la calmierazione dei prezzi di benzina e diesel per l’autotrasporto, in modo che non affiggano troppo il viaggiare delle merci, provvedimento che piacerebbe assai anche alle nostre latitudini.

 

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Difficoltà e lotta politica

Che la Supply Chain sia in sofferenza lo si vede in tutto il globo e, probabilmente, le misure adottate in Georgia saranno anche necessarie.

Gli insider statunitensi vi leggono però anche una forma di distrazione politica, un’operazione connotata da una punta di zelo eccessivo in vista delle elezioni alla carica di governatore.

A noi ciò poco importa, l’interessante è notare che la logistica è campo di scontro aperto ovunque e che in questa fase storica ogni angolo di mondo sta affrontando problemi figli di una crisi sistemica e globale.

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