La gestione sostenibile degli imballaggi ridefinisce la catena logistica

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Un approccio circolare agli imballaggi non solo riduce l’impatto ambientale ma ottimizza anche la logistica, semplificando il ciclo di vita dei prodotti

Negli ultimi anni, il dibattito sulla sostenibilità ambientale ha guadagnato sempre più spazio nelle discussioni pubbliche e nell’agenda delle imprese. 

Uno degli ambiti cruciali in questo contesto è rappresentato dagli imballaggi, elementi onnipresenti nella nostra vita quotidiana. 

Il “Rapporto integrato di sostenibilità 2023 realizzato dal Conai, Consorzio Nazionale Imballaggi, ha gettato luce sui benefici ottenibili da una corretta gestione dei rifiuti di imballaggio sia in termini di impatto ambientale sia degli importanti ritorni economici e sociali ottenibili. 

Il tutto all’interno di uno scenario che evidenzia una tendenza in crescita: la ricerca di soluzioni innovative per conferire una “seconda vita” agli imballaggi

A fronte delle sfide legate all’inquinamento da plastica e ai rifiuti, le aziende stanno abbracciando nuove strategie per rendere gli imballaggi non solo funzionali ma anche sostenibili. 

Il cambiamento che, anno dopo anno, sta prendendo forma ha importanti ricadute anche sulla logistica e incide sulla posizione dell’Italia in Europa.

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Materiali riciclati e design sostenibile

Il primo passo verso la sostenibilità negli imballaggi è rappresentato dal loro riciclo

In un paese povero di materie prime come l’Italia, tale approccio tende a ridurre la dipendenza dai materiali vergini e limita l’impatto ambientale. La crescente adozione di materiali riciclati non solo contribuisce a ridurre la produzione di rifiuti, ma spinge anche le imprese a riconsiderare il design degli imballaggi stessi. 

Progetti innovativi puntano a rendere gli imballaggi facilmente smontabili e riciclabili, incoraggiando una visione a ciclo chiuso in cui gli imballaggi diventano parte di un ciclo di riciclo continuo.

Tale modo di operare, che sta emergendo come una soluzione sempre più promettente, ha consentito di superare nel 2022 un valore economico di tre miliardi di euro, generato dalla raccolta, recupero e riciclo degli imballaggi.  In maggior dettaglio esso include i ricavi derivanti dalla vendita dei materiali riciclati, i costi evitati per lo smaltimento in discarica e i benefici ambientali,

Di questo risultato circa la metà è dovuto al sistema dei consorzi di filiera che fanno capo al Conai, operanti in Italia.

In virtù di questo approccio virtuoso sono stati risparmiati, secondo i dati della ricerca, 56 terawattora di energia e sono stati inibiti oltre 10 milioni di tonnellate di CO2eq.

Sono numeri di grande importanza a cui si devono aggiungere i vantaggi socioeconomici che si concretizzano in un incremento dell’occupazione per la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore del riciclo, in un aumento del valore aggiunto  e in un miglioramento della competitività delle imprese italiane.

Da considerare, infine, che tutto ciò non ha solo ha un impatto positivo sull’ambiente, ma offre anche vantaggi in termini logistici, semplificando il processo di smaltimento e riciclo.

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Tecnologia e tracciabilità: la rivoluzione digitale degli imballaggi

La tecnologia sta giocando un ruolo chiave nella trasformazione degli imballaggi. 

Dall’implementazione del codice QR che fornisce informazioni dettagliate sulla gestione dei rifiuti al ricorso a sensori intelligenti per monitorare la qualità degli imballaggi, le aziende stanno abbracciando l’era digitale con l’obiettivo non solo di venire incontro alle esigenze del consumatore ma, soprattutto, di essere  più rispettosi dell’ambiente.

Questa rivoluzione offre un maggiore controllo sulla filiera, ma consente anche di ottimizzare la gestione dei rifiuti

L’introduzione di tecnologie avanzate potrebbe migliorare ulteriormente l’efficienza logistica, consentendo un monitoraggio più preciso delle spedizioni e riducendo gli sprechi durante il trasporto.

La collaborazione tra industria e consumatori

La trasformazione degli imballaggi verso la sostenibilità richiede una collaborazione attiva tra industria e consumatori. 

Le aziende hanno la necessità di coinvolgere i consumatori nella corretta gestione dei rifiuti, educandoli su come smaltire gli imballaggi in modo responsabile. Allo stesso tempo, i feedback dei consumatori sono sempre più importanti per guidare lo sviluppo di imballaggi più ecologici e pratici. 

La sinergia tra produttori e consumatori dovrebbe costituire la base per plasmare il futuro degli imballaggi, promuovendo un approccio circolare e sostenibile per ridurre l’impatto ambientale complessivo.

Seppur in linea generale la raccolta differenziata può ancora segnare significativi progressi, la ricerca Conai evidenzia che la raccolta differenziata degli imballaggi ha, al momento, raggiunto il 71,5%, in aumento di 1,9 punti percentuali rispetto al 2021.

Parimenti, nel 2022, le materie riciclate dagli imballaggi sono state pari a 11,8 milioni di tonnellate, in aumento di 1,6 milioni di tonnellate rispetto all’anno precedente.

In definitiva si può ben dire che il riciclo degli imballaggi sta contribuendo alla transizione verso un’economia circolare, in cui i materiali sono riutilizzati e riciclati il più possibile.

La posizione dell’Italia in Europa

L’Italia si colloca in una posizione di leadership rispetto agli altri paesi europei per quanto riguarda il riciclo degli imballaggi presentando il secondo più alto tasso di raccolta differenziata in Europa, dopo la Germania (68,7%).

I materiali che vengono riciclati con maggiore frequenza sono la carta e il cartone (87,5%), il vetro (77,9%) e il metallo (80,2%). La plastica è il materiale che viene riciclato con minore frequenza, con un tasso del 55,6%.

Il maggior punto di forza del sistema di raccolta Italia, peraltro efficiente e competitivo, è costituito dalla sua capillarità e diffusione in tutto il territorio nazionale. In secondo luogo, l’Italia ha un forte impegno politico e normativo per la promozione del riciclo.

Malgrado ciò, devono ancora essere raggiunti alcuni importanti obiettivi quali l’aumento della raccolta differenziata, in particolare nelle aree del Mezzogiorno, il miglioramento del riciclo della plastica, e la promozione dell’innovazione di settore per rendere i processi più efficienti e sostenibili.

Il loro conseguimento  potrebbe influire positivamente sulla posizione del Paese nel panorama europeo, contribuendo a consolidare la sua reputazione come attore proattivo nella promozione di pratiche sostenibili. 

La condivisione di conoscenze e l’adozione di soluzioni innovative potrebbe posizionare l’Italia al centro della mappa europea per l’innovazione e la sostenibilità degli imballaggi, influenzando direttamente le dinamiche logistiche e commerciali a livello continentale.

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