L’export verso UE ed Asia traina la meccanica italiana

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Il 2021 sfiora i 30 miliardi di euro: l’export della meccanica made in Italy vicina al riaggancio del livello pre-pandemia

Buone notizie per la meccanica italiana, uno dei settori industriali da sempre di maggior forza per il Paese: i dati sull’export riguardanti il 2021 non solo sono positivi, ma segnano un cambio di passo che riavvicina i fatturati a quelli del 2019.

Ad affermarlo è l’Ufficio Studi di Anima Confindustria, che ha elaborato le informazioni raccolte nel corso dell’anno passato sull’export della meccanica.

«L’export è da sempre – dichiara Marco Nocivelli, presidente di Anima Confindustria – uno dei punti di forza della meccanica italiana, apprezzata in tutto il mondo per la sua qualità al pari di settori come il food o la moda. Dopo la forte battuta d’arresto subita nel 2020, in particolare nel primo semestre, oggi abbiamo visto una ripresa decisa delle esportazioni, in particolare in Europa e verso l’Asia orientale».

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Primo semestre 2021 al +29,6%

Il dato più incoraggiante registrato riguarda il primo semestre 2021, che Anima Confindustria certifica in netta ripresa rispetto al suo omologo del 2020.

Tant’è che il confronto va fatto direttamente con l’anno ancora precedente, ossia l’ultimo prima degli sconvolgimenti pandemici: l’export della meccanica italiana ha, nel 2021, registrato un incremento del +15,1%, raggiungendo un fatturato di 29,6 miliardi di euro, sfiorando la soglia dei 30,1 miliardi del 2019.

Il merito va in gran parte ai primi sei mesi dell’anno scorso, che da soli hanno compiuto un balzo avanti del +26,9% se confrontati al primo semestre 2020, con un totale di 15,6 miliardi di fatturato e un saldo commerciale che supera gli 8,3 miliardi di euro. 

 

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Destinazioni: Germania e Cina

Quali sono le mete per l’export della meccanica italiana? I dati del primo semestre 2021 vedono la Germania tornare in vetta alle destinazioni, con un fatturato di 1,53 miliardi (+24,2%), togliendo il primato del 2020 agli Stati Uniti, che scivolano al terzo posto con 1,38 miliardi, dietro alla Francia. Da segnalare il balzo della Cina che, bloccata nel 2020 prima del lockdown europeo, registra nel primo semestre 910,2 milioni di euro, con una crescita del +85,0%. Aumenta l’export anche verso Regno Unito (787,7 milioni di euro, +50,1%), Spagna (+29,8%) e Polonia (+41,3%). 

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Una ripresa malgrado il contesto

«Lo sviluppo delle esportazioni – prosegue Marco Nocivelli – verso Germania e Francia è un netto segnale della ripresa dell’economia europea, non solo nel settore meccanico. Purtroppo la crisi delle materie prime e il rincaro dei costi energetici sta affliggendo l’intero continente, con un rallentamento della produzione e una limitazione degli utili, che avrebbe potuto altrimenti registrare dati ancora più positivi. 

È chiaro che i blocchi della catena logistica e le possibili speculazioni sui materiali dovrebbero essere maggiormente contrastate dai governi europei per poter mantenere il ritmo di crescita del 2021. 

Non appena sarà possibile avere una frequenza di relazioni più costante e intensa, siamo certi che gli scambi commerciali con i paesi extra-europei, come la Cina, potranno essere ulteriormente migliorati. Nel frattempo ci dobbiamo concentrare sul mercato europeo, che ha aumentato di oltre il 25% la richiesta dei nostri prodotti, e sugli Stati Uniti. 

Il maxi piano di investimenti – conclude Nocivelli – approvato dall’amministrazione Biden, che prevede un massivo ammodernamento delle infrastrutture pubbliche e private, aprirà nuove opportunità per la meccanica italiana». 

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