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Affari e ambiente vanno a braccetto

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greentruckBusiness, ecosostenibilità e immagine? Non solo possono convivere, ma una politica aziendale orientata ad azioni a ridotto impatto ambientale può favorire migliori risultati in tutti e tre questi ambiti.

Almeno questa è la ricetta di “Green logistics”, la nuova frontiera dell’economia contemporanea. Nel comparto più coinvolto qual è quello dei trasporti l’anello di congiunzione tra salvaguardia del sistema, impegno sociale e best practices è l’intermodalità: una concreta alternativa al modello “tutto strada” che, a una significativa riduzione delle emissioni di anidride carbonica, abbina la percezione positiva del consumatore finale. E i motivi sono più che validi: il caro-gasolio, la frammentarietà dei trasporti, le nuove forme d’interazione nella filiera, in due parole l’“asset sharing”, basato sul circuito virtuoso della logistica collaborativa, con meno costi e meno inquinamento, grazie alla condivisione dei mezzi.

Chi ha puntato sull’intermodalità sta già raccogliendo i primi risultati, soprattutto se su strada arrivano eco-mezzi figli delle più recenti normative come Euro sei. Una strada che la Dn Logistica, storica realtà siciliana fondata nel 1957, oggi punto nevralgico per i servizi logistici e di trasporto merci su scala nazionale, ha deciso di percorrere con l’acquisto di 14 camion “Euro Sei” che completeranno il parco mezzi sostituendo gli esistenti “Euro 5”. Una scelta che s’innesta in un sistema virtuoso, che due anni fa ha visto l’apertura del nuovo terminal ferroviario a ridosso dello scalo merci di Bicocca, con flussi continui di treni in partenza e arrivo, per una riduzione del 50% delle operazioni di carico e scarico merci.

Le variabili ci sono tutte: investire sui servizi per essere competitivi, scommettere su trasporti più efficienti e sul capitale umano secondo modelli di legalità e trasparenza. E i risultati si vedono: le percentuali di CO2 emesse nell’atmosfera sono in discesa per le aziende che hanno sposato una logistica strategica attraverso un interscambio di modalità diverse di trasporto come gomma, nave e rotaia. «L’interscambio modale oggi consente una riduzione di emissioni CO2 pari circa al 35% con riferimento al singolo viaggio – ha spiegato Sonia Nicosia, responsabile Logistica dell’azienda – ma un’analisi più approfondita e moderna effettuata secondo i criteri della Life Cicle Analysis (LCA) modificherebbe il dato del risparmio, dimostrando che le emissioni nocive in realtà sono più che dimezzate, e così come il fabbisogno energetico».

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