Cold ironing, la tecnologia su cui i porti devono puntare

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Le infrastrutture portuali italiane non hanno scelta: elettrificare le banchine è la porta per la competitività

Aumentare l’efficienza, ma anche rispondere alla questione climatica: ad entrambe può dare soluzione, almeno parziale, il ‘cold ironing’, più comprensibile se espresso come elettrificazione delle banchine.

Il tema di assoluta attualità, in quanto sullo scenario internazionale le navi sia merci che passeggeri trovano già la possibilità di allacciarsi alla rete elettrica via banchina, risparmiando carburante ed inquinando di conseguenza meno.

Attenzione: dietro all’elettrificazione delle banchine c’è un ammodernamento delle infrastrutture portuali che comporta anche la predisposizione alla digitalizzazione delle stesse e dei macchinari. Per capire quanto possa fare la differenza basta osservare i numeri del porto di Shanghai in un anno vessato dalle interruzioni di servizio e dalle quarantene come il 2021.

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Cold ironing, una necessità ignorata

Che l’elettrificazione delle banchine sia la ‘porta per la produttività’ non è un mistero: ad esserlo è come si sia giunti sin qui senza un piano nazionale di coordinamento per attuarlo nelle principali infrastrutture portuali del Paese.

La critica è politica ed arriva dal vertice di Federlogistica: dal punto di vista tecnologico la semplice elettrificazione non rappresenta un ostacolo.

Di per sé in Italia esistono già autorità portuali che hanno provveduto, in diversa misura, a portare la corrente sino agli ormeggi; purtroppo si tratta però di situazioni troppo disomogenee le une dalle altre, con l’evidente assenza di un progetto e di linee guida univoci.

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Progetti per digitalizzare

Servono progetti coordinati dal MIMS, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, in grado di sbloccare fondi già disponibili.

La partita d’altronde è di vitale importanza poiché attraverso di essa passa la competitività dei porti italiani nel prossimo futuro. Il cold ironing apre infatti le porte alla completa digitalizzazione dei porti ed all’introduzione di macchine e mezzi pesanti per la movimentazione a loro volta elettrificati ed ‘intelligenti’.

Il futuro sta nell’automazione dei processi ed i porti non sono esenti da questa tendenza.

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