Le città americane sperimentano soluzioni innovative per ridurre le emissioni nel Last Mile, mentre i mercati UE e USA dei veicoli commerciali elettrici hanno andamenti divergenti
Il delivery, ovvero la consegna a domicilio di merci, è un settore in forte crescita, soprattutto dopo la pandemia di COVID-19, che ha spinto molti consumatori a preferire gli acquisti online.
Tuttavia, l’aumento del ricorso al delivery ha anche evidenziato come esso abbia un impatto negativo sull’ambiente e sulla salute, in quanto genera emissioni inquinanti e congestione del traffico, soprattutto nelle aree urbane.
Per affrontare questo problema, alcune città degli Stati Uniti stanno sperimentando soluzioni innovative per ridurre le emissioni del trasporto nel Last Mile, grazie a un’iniziativa lanciata da Climate Mayors, C40 e il Los Angeles Cleantech Incubator con il finanziamento di Wells Fargo.
Delivery sostenibile: le sperimentazioni USA
L’iniziativa coinvolge nove città e una contea degli Stati Uniti, che hanno selezionato alcune startup e aziende che offrono tecnologie e servizi per rendere il delivery più sostenibile.
In particolare, si tratta di ricorrere a all’uso di veicoli elettrici, di biciclette cargo, di depositi intelligenti, di sistemi di gestione del traffico e di piattaforme di condivisione dei dati.
L’obiettivo è di testare queste soluzioni in contesti reali e di scalare quelle di successo, fornendo anche accesso a finanziamenti a debito e a capitale di rischio per le startup.
L’iniziativa si inserisce nel contesto di una crescente attenzione da parte delle città verso la sostenibilità e la riduzione dell’impatto ambientale dei trasporti, che, secondo molti studi, è proiettato verso una crescita a livello globale del 32% entro il 2030.
Alcune città, tra cui quelle coinvolte nell’iniziativa, stanno già adottando altre misure per limitare le emissioni del delivery, come la creazione di zone a zero emissioni, l’uso di vie d’acqua come “autostrade blu”, la regolamentazione delle consegne in orari non di punta, la gestione del bordo stradale, il miglioramento delle piste ciclabili e l’incentivazione dell’uso di mezzi pubblici, a piedi o in bicicletta.
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Mercato dei camion elettrici; cresce negli USA, ma meno che in Europa
Un altro aspetto importante per ridurre le emissioni del delivery è l’adozione di camion elettrici, ovvero di veicoli pesanti a zero emissioni, per sostituire quelli tradizionali che sono responsabili di una quota significativa delle emissioni di gas serra del settore dei trasporti.
Negli Stati Uniti, il mercato dei camion elettrici sta crescendo rapidamente, soprattutto nel segmento dei furgoni cargo, che sono usati per le consegne a domicilio. Secondo un rapporto a firma Calstart, organizzazione non profit che si occupa di tecnologie per il trasporto pulito, il numero di modelli di camion e bus a zero emissioni sul mercato crescerà del 26% dal 2020 alla fine del 2022.
Le normative fattore trainante per i campioni elettrici
La California continua a guidare l’adozione di camion elettrici, con circa 3.075 veicoli in circolazione a giugno 2021, grazie alla sua normativa Advanced Clean Trucks (ACT), che impone ai produttori di camion di offrire una percentuale crescente di veicoli a zero emissioni a partire dal 2024.
Altri dieci stati hanno adottato regolamentazioni simili all’ACT, che rappresentano il 38% di tutti i camion elettrici in uso, ma solo il 25% di tutte le registrazioni di camion.
Europa avanti sugli USA
Tuttavia, il mercato dei camion elettrici negli USA resta indietro rispetto a quello europeo, dove le immatricolazioni di camion elettrici hanno raggiunto percentuali più alte (pur rimanendo esigue), come il 2% in Germania, il 1,5% in Francia e l’1,2% in Italia.
Controcanto negativo giunge invece dalla Spagna, dove le immatricolazioni di camion elettrici sono state molto basse, non superando lo 0,54% del totale delle immatricolazioni di camion nel 2023.
Questa situazione è dovuta alla mancanza di infrastrutture di ricarica, alla diffidenza nei confronti dell’autonomia dei veicoli, al costo elevato e alla scarsa offerta di modelli.
Per promuovere la transizione verso una mobilità più sostenibile, l’Europa ha stabilito delle normative in materia di emissioni per i veicoli pesanti, che prevedono una riduzione del 15% entro il 2025 e del 30% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019.