Emergenza gas: l’Italia attrezza un nuovo polo logistico

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Nuove strutture e diversificazione delle fonti sono le parole d’ordine per fronteggiare l’attuale situazione emergenziale e per disegnare dal prossimo anno uno scenario di maggior stabilità energetica

Il settore della logistica pur nelle notevoli difficoltà incontrate nel corso dell’emergenza sanitaria, prima, e di quella energetica, poi, senza dimenticare le ricadute del conflitto russo ucraino, ha continuato, anche negli ultimi due anni, a dare prova di notevole resilienza senza lasciarsi sopraffare dagli eventi. 

Le imprese logistiche hanno inoltre manifestato in più di un’occasione quei segnali di reattività che costituiscono l’indispensabile premessa per uno sviluppo del settore necessario a superare le criticità esistenti e contribuire a delineare un profilo competitivo moderno e sostenibile nel tempo che è indubbiamente nelle loro possibilità.

Per fare ciò, come riconoscono i massimi operatori di settore, è necessario dotarsi di adeguate capacità infrastrutturali favorendo la creazione di nuovi poli logistici, l’intermodalità, la digitalizzazione, la semplificazione delle procedure.

Va in questa direzione il progetto del nuovo polo logistico multifunzionale che entrerà in funzione in Toscana nel 2023.

 

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Le caratteristiche del progetto

Grazie all’iniziativa di G4 Logistics, un’Associazione Temporanea d’Impresa (ATI) che riunisce società quali Mvn, azienda di logistica integrata, Msc – Mediterranean Shipping Company, Fagioli e Fratelli Foppiani, prenderà vita nel primo semestre dell’anno prossimo una base logistica dedicata a società leader mondiali nel settore Oil & Gas.

Si tratterà di una piattaforma multifunzionale di circa 400.000 mq di estensione per la cui realizzazione si stima un investimento di circa 110 milioni di euro. In essa convergeranno strutture in grado di assicurare alte prestazioni tecnologiche nel settore della logistica industriale.

Importanti anche le ricadute sul territorio in quanto sono previste inizialmente 300 assunzioni di personale qualificato che conferiscono così al progetto un elevato valore strategico.

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L’obiettivo dichiarato dall’ATI, come sottolinea il comunicato stampa, è quello di “partecipare con successo ai più importanti tender logistici a livello mondiale e concorrere con i maggiori Gruppi Internazionali del settore”.

Le singole aziende che compongono l’associazione metteranno in comune le proprie capacità tecnologiche in modo da poter garantire un ampio spettro di servizi a copertura di tutte le esigenze logistiche tipiche dei progetti complessi e di grandi dimensioni, con la volontà di competere su mercati sempre più complessi, dinamici e caratterizzati da confini ed influenze ogni giorno più ampi.

Il portafoglio clienti delle singole aziende associate comprende già le più importanti società internazionali in settori quali Oil & Gas, Energy and Renewable, Impiantistica, Cantieristica, Automotive, Project Cargo, Trasporti.

 

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Stabilità Energetica Cercasi

Se la creazione di nuove, efficienti e moderne infrastrutture può contribuire a ridare competitività alle nostre imprese logistiche, la ricerca di una futura stabilità energetica non può prescindere dal reperimento di nuove fonti di approvvigionamento. 

Tale impegno, assunto dal nostro Governo, ha portato a ridurre la dipendenza italiana dal gas russo dal 40% dell’anno passato ad un valore dichiarato del 25% dal Premier Draghi nella conferenza stampa del Consiglio Europeo del 23-24 giugno 2022

Si pone in questo quadro anche l’accordo firmato nel mese di giugno dall’ENI per entrare nel più grande progetto al mondo per la produzione di gas naturale liquefatto (Gnl) in Qatar, uno dei paesi con le più ampie riserve di metano liquido.

La joint venture, in cui ENI deterrà una quota del 25%, consentirà un aumento della capacità di afflusso di gas liquido dal Qatar e prevede un investimento di quasi 29 miliardi di dollari.

L’inizio produzione è previsto per la fine del 2025 e l’accordo ha una durata di 27 anni.

Il Qatar è già il principale fornitore di Gnl dell’Italia e rifornisce il rigassificatore di Porto Viro al largo di Rovigo che fornisce 6,4 miliardi di metri cubi di metano alla rete Snam per il nostro fabbisogno di energia elettrica.

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