Fermo il porto di Baltimora, ma i tassi spot nel trasporto container restano stabili

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Il crollo del ponte Francis Scott Key a Baltimora, avvenuto il 26 marzo, ha avuto un impatto significativo sulle catene di approvvigionamento legate al settore Automotive che si appoggiano alla Costa Est degli Stati Uniti

Tuttavia, i tassi di spedizione dei container per il trasporto marittimo sono rimasti sorprendentemente stabili, secondo Xeneta, piattaforma di benchmarking e intelligence sui tassi di trasporto marittimo.

L’analisi dei dati

I dati di Xeneta rivelano quanto dunque che i tassi spot medi dal Far East (l’Asia) alla Costa Est, compresa Baltimora, sono diminuiti solo di un punto percentuale, attestandosi a $5.421 per unità equivalente a quaranta piedi (FEU), da quando è avvenuto il crollo del ponte.

Considerando invece altri porti sulla Costa Est degli Stati Uniti, come New York/New Jersey, nello stesso periodo i tassi dall’area Far East sono diminuiti del 3%.

Inoltre, i tassi spot medi dall’Europa del Nord alla Costa Est sono scesi dell’8%, raggiungendo $2.357 per FEU, con una diminuzione del 4% se si includono altri porti sulla Costa Est degli Stati Uniti.

Il perché della stabilità dei tassi

Dai dati precedenti si deduce che, nonostante il crollo del ponte, i tassi di trasporto marittimo sono rimasti stabili. PerchĂ©? 

Il motivo potrebbe essere attribuito al fatto che la maggior parte dei container verrĂ  ora gestita nello scalo di New York/New Jersey, il che non comporta modifiche particolari alle rotte in quanto molte navi originariamente dirette a Baltimora vi avrebbero comunque fatto tappa.

Si tratta della ragione piĂą accreditata, unita al fato che quasi tutte le Case automobilistiche interessate dal fermo di Baltimora hanno rapidamente riorganizzato le operazioni presso gli altri porti ro-ro della Costa Est.

Inoltre, Il Porto di Baltimora giĂ  il 5 aprile affermava di prevedere l’apertura di un canale di navigazione largo 85 metri e profondo 10 metri entro la fine di aprile, seguito dalla riapertura del canale permanente largo 213 metri e profondo 15 metri entro la fine di maggio, ripristinando l’accesso al porto e la sua capacitĂ  normale.

Le incognite dietro l’angolo

Tuttavia, la situazione potrebbe evolvere in futuro. Gli spedizionieri debbono rimanere vigili, soprattutto con le spade di Damocle delle deviazioni nel Mar Rosso e della siccitĂ  nel Canale di Panama sempre ben presenti

Inoltre, vi è una questione prettamente interna al mondo dei lavoratori marittimi statunitensi da tenere in considerazione: il contratto tra l’International Longshoremen’s Association e la United States Maritime Alliance scade a settembre e, al momento, nessun nuovo accordo è stato raggiunto

La minaccia di scioperi sulla Costa Est potrebbe causare ulteriori interruzioni delle spedizioni di merci via mare, spingendo potenzialmente alcuni vettori a deviare verso la Costa Ovest degli Stati Uniti o verto il Messico per l’importazione.

Nonostante queste latenti difficoltà, la stabilità nei tassi di trasporto marittimo è un segnale positivo. Poiché non si può dare nessuna battaglia per vinta, gli spedizionieri devono comunque prepararsi per affrontare le sfide impreviste che potrebbero emergere nel corso dell’anno.

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