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Gemini, la nuova alleanza scalda i motori

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L’alleanza Gemini, la più consistente modifica all’assetto globale tra compagnie di shipping assieme al divorzio MSC-Maersk, sta per iniziare le sue operazioni: dopo lo slittamento imposto in estate dalla U.S. Federal Maritime Commission, la data di inizio è fissata ufficialmente per il primo febbraio 2025

La cooperazione vede protagonisti i colossi del trasporto marittimo Hapag-Lloyd, tedesco, e Maersk, danese, che si pongono di fronte a questo progetto con la grande ambizione di fornire affidabilità in un settore che pare in totale balìa degli eventi di scala globale occorsi dal 2020 in avanti.

Di sicuro Gemini avrà un impatto non trascurabile, detenendo essa una quota di mercato combinata pari a circa il 25% del trasporto marittimo di container: nelle intenzioni dei suoi sottoscrittori questa alleanza promette di rivoluzionare il panorama logistico globale, come affermato in uno Xeneta Summit nelle scorse settimane.

Compagnie e precedenti alleanze

Il panorama dello shipping è stato caratterizzato dal raggruppamento delle compagnie di navigazione al di sotto di alleanze a partire dagli anni Dieci del Duemila: le stesse Hapag-Lloyd e Maersk non sono nuove a questo genere di esperienze, avendo fatto parte rispettivamente di THE Alliance e di 2M Alliance, della quale era parte integrante MSC, vero ago della bilancia in quanto ora detentrice della quota di mercato più alta. 

La Gemini Cooperation rappresenta un’evoluzione strategica, con entrambe le compagnie – Hapag-Lloyd e Maersk – che si spostano daI loro precedenti accasamenti per formare una nuova entità, a loro dire, più robusta e, nelle dichiarazioni d’intenti, più affidabile. 

C’è da tenere in considerazione che a innescare un maremoto tra gli equilibri nello shipping è stata proprio MSC, poiché, sfruttando la posizione dominante, ha deciso di lasciare la collaborazione con Maersk.

Gemini Cooperation: obiettivi e strategie

Durante lo Xeneta Summit ad Amsterdam, come riporta ContainerNews, Rolf Habben Jansen, CEO di Hapag-Lloyd, e Kenni Skotte, VP e Head of Ocean Network Product di Maersk, hanno condiviso gli obiettivi della Gemini Cooperation. 

L’alleanza si pone come traguardo di raggiungere il 90% di affidabilità del servizio, una percentuale notevole considerando che l’affidabilità globale attuale del settore si attesta intorno al 53%; per fare ciò l’alleanza intende utilizzare un nuovo modello hub-and-spoke e incrementare le reti di trasbordo dal 35% al 45%.

Quella di Gemini è una sfida lanciata contro una delle storiche problematiche del trasporto marittimo, che ha sempre lottato con l’affidabilità dello scheduling. Ritardi nei porti e congestioni sono comuni che si sono acuite divenendo croniche e strutturali dal 2020 ad oggi, spesso trasformando piccoli ritardi in significativi slittamenti che hanno effetti a catena su tutta la rete di spedizione. L’integrazione di maggior capacità nei terminali e la possibilità di isolare i ritardi sono elementi chiave che il nuovo modello Gemini dovrebbe mettere sul piatto per migliorare la propria affidabilità.

Il via libera dalla FMC

Gemini non ha visto la luce sotto i migliori auspici: la Federal Maritime Commission (FMC) aveva infatti, non più tardi di inizio estate, richiesto ulteriori informazioni sull’alleanza per valutarne l’impatto sulla concorrenza. Dopo una revisione durata 45 giorni, la FMC ha permesso l’entrata in vigore dell’accordo il 9 settembre 2024, con monitoraggio continuo delle implicazioni competitive e legali.

Con l’operatività prevista per il 1° febbraio, la Gemini Cooperation si propone di diventare un punto di riferimento nel settore del trasporto marittimo, stabilendo nuovi standard di affidabilità e resilienza. Questa alleanza dovrebbe non solo rafforza le posizioni di Hapag-Lloyd e Maersk sul mercato, ma potrebbe anche spronare l’intero settore verso migliori performance e innovazioni logistiche.

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