Gestire in Cloud la logistica con DevOps, Low-Code e No-Code

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L’impatto delle nuove tecnologie sul management aziendale è sempre più forte: ecco dunque tre nuovi termini del vocabolario (anche) logistico

In un mondo sempre più dominato dall’informatica e dalla digitalizzazione gli italianisti non trovano grande soddisfazione, in compenso i manager del settore logistico sì: al loro vocabolario professionale non può mancare una nuova triade di termini, DevOps, Low-Code e No-Code, che, unita al concetto di gestione ‘on Cloud’, prenderà sempre più piede nelle pratiche aziendali.

Si tratta, infatti, di soluzioni che potenziano la scalabilità dell’applicazione di un progetto, di migliorarne l’automazione, di velocizzarne l’implementazione e di renderne accessibile quasi tutti lo sviluppo. Un netto salto in avanti per la gestione digitale dei processi aziendali, che per la logistica è di vitale importanza data la continua evoluzione del settore.

 

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Alla base di tutto sta il Cloud

Il Cloud, ossia quell’infrastruttura di server che consente a milioni di dati di non pesare fisicamente, oltre che digitalmente, sulle risorse informatiche proprietarie dell’azienda, è fondamentale per chi intende sfruttare soluzioni DevOps, Low e No-Code: di fatto esso permette di scalare, rendere flessibile, efficiente e facile da distribuire un servizio informatico.

In parole povere, le aziende possono lavorare in Cloud mettendo in contatto costante i team, gli sviluppatori e gli utilizzatori, velocizzando lo sviluppo con la creazione di ambienti di test condivisi e riducendo drasticamente quello che è il time-to-market di una soluzione.

Senza contare che questa collaborazione ha un effetto di promozione di best practices a livello di cultura aziendale, puntando su metodologie agili, sull’integrazione e sulla distribuzione continua (Continuous Integration e Continuous Delivery).

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Che cosa si intende per DevOps

Partiamo dalle ‘pratiche DevOps’: esse uniscono lo sviluppo software (Dev) e le operazioni IT (Ops) per migliorare la collaborazione, l’automazione e l’efficienza nel ciclo di vita dello sviluppo e del rilascio di un software.

Più nello specifico, queste pratiche si sviluppano tramite piattaforme di lavoro – che, in Cloud, esprimono il massimo potenziale – basate su una serie di principi quali l’Integrazione Continua dello sviluppo del codice, dei suoi controlli e test, la Distribuzione Continua delle applicazioni così sviluppate, ossia il rilascio di nuove versioni, l’Automazione delle infrastrutture necessarie al rilascio delle applicazioni, il Monitoraggio del funzionamento del software e la Collaborazione tra team di lavoro, con il favorire di una sincronizzazione costante delle informazioni.

 

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Perché le piattaforme DevOps sono interessanti

La risposta sta nell’obiettivo stesso per cui tali piattaforme di sviluppo informatico sono nate: ridurre i tempi, migliorare la qualità del software in uscita, automatizzare operazioni ripetitive e semplificare la gestione delle infrastrutture. Il tutto sfruttando un ambiente di lavoro unificato tra sviluppatori e stakeholder, dunque con il vantaggio di avvicinare due parti che spesso faticano a dialogare.

Il flusso di lavoro che viene a crearsi è continuo e ritardi e ostacoli tendono a limarsi sia nei processi di sviluppo, si in quelli di distribuzione di un software.

Il perché tutto ciò interessi ad un’azienda che ha come core business la logistica è presto detto: ragionando in termini di competitività, oggi non si può prescindere dallo sviluppo di soluzioni informatizzate su misura che tengano conto dei continui cambiamenti del mondo circostante (pandemia, Supply Chain disruption e instabilità geopolitica sono ormai tre lezioni che chiunque si occupi di logistica dovrebbe aver fatto proprie, a qualunque livello operi).

Dunque, il DevOps si presta molto bene al rispondere a continue e mutevoli esigenze per lavorare in quell’ambiente definito VUCA (Volatility, Uncertainty, Complexity & Ambiguity) fino a. Qualche anno fa e, ormai, divenuto la norma.

 

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Soluzioni Low-Code e No-Code: sviluppo software accessibile

In tutto ciò rimane un ostacolo per quanti conoscono bene il mondo professionale della logistica, ma poco quello informatico, vale a dire la padronanza di competenze avanzate nella programmazione.

Questa distanza, che inevitabilmente si frappone tra chi ha un’esigenza o un’idea e chi la deve realizzare rende più farraginoso il processo che il DevOps si prefigge di semplificare.

A tal proposito possono venire in soccorso due soluzioni, denominate Low-Code e No-Code, che, come suggeriscono i nomi, permettono di ridurre la dipendenza dal codice e di accelerare lo sviluppo del software al quale si sta collaborando.

Nel caso delle soluzioni Low-Code, si tratta di piattaforme che Consentono anche a persone con competenze tecniche limitate di creare applicazioni senza la necessità di scrivere codice tradizionale: in questo caso gli sviluppatori utilizzano un’interfaccia visuale per assemblare componenti predefiniti e configurare le funzionalità dell’applicazione, rendendo possibile la collaborazione tra team tecnici e non tecnici; ciò consente un migliore allineamento tra requisiti aziendali e implementazione tecnica, aspetto non da poco.

Le soluzioni no-code vanno un passo oltre, semplificando ulteriormente il processo di sviluppo delle applicazioni: esse consentono a chiunque, anche senza competenze tecniche, di creare applicazioni utilizzando strumenti visuali e intuitivi.

Gli utenti possono trascinare e rilasciare elementi predefiniti, configurare interazioni e definire il comportamento delle applicazioni senza scrivere codice. In questo modo il processo di sviluppo è accessibile a un pubblico più ampio e favorisce la collaborazione tra team non tecnici e sviluppatori.

 

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Le ricadute sulla Logistica

È chiaro che la gestione aziendale, anche in campo logistico, farà sempre più ricorso a queste piattaforme, che è lecito immaginare divengano inscindibili dall’architetta stessa delle infrastrutture IT delle grandi compagnie.

La diffusione delle soluzioni On Cloud e l’accessibilità data dalle piattaforme Low e No-Code permetteranno poi anche a realtà più piccole di appoggiarvisi per il proprio sviluppo software, dando un’ulteriore spinta all’automazione dei processi di sviluppo e distribuzione, senza contare i vantaggi in termini di collaborazione, coordinamento ed efficienza.

Nello specifico della Logistica, le soluzioni DevOps, low-code e no-code consentono alle aziende logistiche di sviluppare applicazioni personalizzate, come sistemi di gestione delle scorte o monitoraggio dei trasporti, in tempi più brevi rispetto allo sviluppo tradizionale. Questo può migliorare la produttività, ottimizzare le operazioni e fornire soluzioni su misura per le esigenze specifiche del settore logistico. Tutti strumenti, questi, che, se attentamente scalati sulle proprie reali capacità ed esigenze, rappresentano una chiave per accedere alla competitività nell’era attuale, in perpetua evoluzione.

Fonte: scmr.com

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