L’attuale domanda di mercato è caratterizzata da continue fluttuazioni e da forte imprevedibilità che rendono difficile una pianificazione delle scorte aziendali adeguata alle esigenze e tale da limitare i rischi di interruzioni nella catena di approvvigionamento.
Una grande sfida per gli operatori logistici è pertanto quella di predisporre un sistema previsionale che al tempo stesso garantisca la soddisfazione della domanda e minimizzi inefficienze e costi.
La gestione delle scorte di magazzino si affida da molti anni prevalentemente ai sistemi ERP (Enterprise Resource Planning) aziendali che però, soprattutto in periodi di turbolenza, hanno manifestato più di una difficoltà a recepire, per tempo, le mutevoli tendenze del consumatore.
In questo modo si è creata spesso una discrepanza tra l’offerta di prodotti e la domanda di mercato generando incrementi dei costi di stoccaggio, magazzino e trasporto e perdite di fatturato, dovuti a piani di capacità errati formulati su ipotesi di portafogli prodotti altrettanto errate.
Senza considerare le ricadute negative anche sul piano della fiducia tra fornitori, produttori, rivenditori e cliente.
Nasce da qui l’esigenza di individuare tecnologie e sistemi di previsione e gestione maggiormente in linea con le attuali realtà di mercato.
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I limiti dell’ERP
La metodologia adottata attualmente prevede il passaggio delle informazioni attraverso più fasi con il coinvolgimento di diversi attori, dal fornitore al produttore, dal responsabile dello stoccaggio al rivenditore.
Ognuno, generalmente, utilizza per la propria pianificazione e gestione un diverso software ERP che immagazzina i dati di sua competenza ma non comunica con gli altri.
Non è difficile comprendere come i margini di errore nella comunicazione si possano ampliare finendo per fornire informazioni non attendibili a chi dovrebbe fare le previsioni della domanda.
Queste ultime, inoltre, per gli strumenti disponibili e le abitudini consolidate, vengono spesso formulate secondo un modello retroattivo, che guarda cioè al passato e tende a proiettarne i risultati in un futuro reso però più incerto da continue turbolenze.
Molti operatori osservano che la quasi totalità delle soluzioni ERP sul mercato fornisce solo una pianificazione a livello di magazzino e non incorpora reali informazioni sulla domanda ed inoltre la trasparenza dei dati è giudicata inadeguata.
I dati, infine, sono soggetti a possibili manipolazioni e hackeraggi pregiudicandone l’affidabilità.
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I vantaggi del blockchain
Per contro, l’adozione di un sistema basato sulla tecnologia blockchain, offre maggiori requisiti di sicurezza, in virtù della sua stessa natura, decentrata ed immutabile, che rende impossibile ogni trattamento dei dati ad esso conferiti.
Il sistema Blockchain, infatti, digitalizza tutte le transazioni ed informazioni, su un libro mastro decentralizzato e sicuro, utilizzando record memorizzati permanentemente, rendendo quasi impossibile hackerare o alterare i dati.
Essi saranno inoltre disponibili attraverso l’intera rete di gestione senza alcuna possibilità di alterazione.
I diversi attori della filiera possono, quindi, operare in un sistema aperto e decentralizzato che, a differenza dell’ERP, può essere controllato da tutti gli stakeholder secondo i propri ruoli e responsabilità.
La diretta conseguenza è quella di una maggiore affidabilità delle informazioni con un più alto coinvolgimento di tutti gli interessati e con una superiore visibilità della domanda del mercato e delle possibilità dell’offerta attraverso l’inventario disponibile in tempo reale.
L’ulteriore vantaggio è quello di aiutare ad ottimizzare i livelli di produzione a monte della catena di approvvigionamento in funzione della reale richiesta di mercato e degli obiettivi di sostenibilità.
Infine, la tecnologia blockchain, che si presenta come un network digitale, in una visione ancora futuribile, potrà interfacciarsi con i cosiddetti smart contract e, al verificarsi delle condizioni poste al loro interno, assumere il controllo del processo decisionale per eseguire la transazione e procedere al rifornimento, in autonomia, del magazzino.
Il maggior beneficio, in questo caso, sarà quello di un aumento di efficienza, producendo automatizzazione dei processi, trasparenza ed immutabilità con risparmio di tempo e risorse.