IA, opportunità ma non ancora priorità per Retail e beni di consumo confezionati

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Al primo posto ancora lo sviluppo dell’e-Commerce, solo quinta in ordine di spesa l’importanza all’Intelligenza Artificiale

Nonostante i numerosi vantaggi, Intelligenza Artificiale (IA) e Machine Learning (ML), le due tecnologie digitali più impattanti degli ultimi anni, non sono ancora in cima alle priorità delle aziende retail e delle aziende di beni di consumo confezionati (dette anche CPG), tra i quali rientrano molti dei beni utilizzati quotidianamente dai consumatori, come alimenti, bevande, cosmetici e prodotti per la pulizia.

Priorità delle aziende 

Secondo uno studio di RELEX Solutions, il 57% dei rivenditori e delle aziende CPG prevede di investire in IA predittiva e generativa. 

Malgrado si preveda che i servizi di IA nel settore retail lieviteranno da 5 miliardi di dollari a oltre 31 miliardi di dollari entro il 2028, l’IA e il Machine Learning si classificano in realtà solo al quinto posto per importanza nella spesa tecnologica delle aziende.

Avanti in termini di investimenti si posizionano il potenziamento dell’e-commerce, il miglioramento della gestione delle scorte, il miglioramento della previsione della domanda e dell’analisi dei dati. 

Da ciò si deduce che, nonostante le prospettive, le aziende non riescono ancora a dare un valore al potenziale dell’IA nel gestire i cambiamenti nella domanda dei consumatori.

Eppure, dal rapporto RELEX State of Supply Chain 2024 emerge uno scenario denso di sfide cui far fronte, ma anche di investimenti e di opportunità per i rivenditori e le aziende CPG nei prossimi 3-5 anni. Le principali minacce all’efficienza della catena di fornitura sono menzionati la mutazione della domanda dei consumatori (55%), gli eventi globali (50%) e le errate previsioni (43%). Altro fattore game changer per il 94% del campione è stato l’impatto dei social media sulla previsione della domanda.

Altra priorità non sempre realizzata è la sicurezza informatica, cui gli strumenti che si avvalgono dell’IA possono dare un apporto sostanziale nella difesa. Per la cronaca, nel 2023 il 69% dei rivenditori ha subito attacchi ransomware.

Applicazioni dell’IA nel settore retail 

Stiamo d’altronde vivendo un periodo storico assai liquido, nel quale i rivenditori stanno cercando di adattare le loro catene di fornitura per soddisfare le mutevoli esigenze dei consumatori e assecondare le continue interruzioni nelle forniture. 

Visibilità in tempo reale delle scorte, percezione della domanda dei clienti e strumenti di ottimizzazione delle scorte sono questioni centrali. Inoltre, la maggior parte sta espandendo le opzioni omnicanale e cercando più fornitori per la ridondanza delle fonti.

L’IA può inserirsi in questo scenario, supportando le operazioni di vendita al dettaglio, aumentando i profitti e ottimizzando i processi aziendali. Questo include l’automazione di molte attività che erano una volta esclusivo appannaggio addetti umani, permettendo ai lavoratori di dedicare meno tempo a compiti banali e più tempo al servizio clienti. 

Inoltre, l’IA può contribuire a ridurre i costi, ottimizzare le catene di fornitura e aumentare la soddisfazione del cliente.

Applicazioni del ML nel settore retail 

Il Machine Learning può invece essere utilizzato per analizzare grandi quantità di dati e prevedere i comportamenti dei clienti, permettendo ai rivenditori di personalizzare le loro offerte e migliorare l’esperienza del cliente. Grazie al ML si può utilizzare per ottimizzare le operazioni di magazzino e la gestione delle scorte, riducendo i costi e migliorando l’efficienza.

Nonostante i numerosi vantaggi dell’IA e del ML, queste tecnologie non sono ancora in cima alle priorità delle aziende retail e CPG. Tuttavia, con l’evoluzione continua della tecnologia, è probabile che vedremo un aumento dell’adozione dell’IA e del ML in questi settori nel prossimo futuro.

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