A partire dal 2020 il mondo del retail e della distribuzione è cambiato, in particolare seguendo l’onda di nuove esigenze dettate dalla pandemia. Quale impatto ha avuto sui magazzini? Se è vero che il cambio di abitudini commerciali degli utenti, spostatisi in massa verso l’eCommerce, si è rivelato stabile, anche l’infrastruttura che sta dietro alla distribuzione si è adeguata.
Per quanto riguarda i magazzini, chi ha fatto registrare un picco di richieste sono stati i sitemi automatici di classificazione e smistamento, ossia quei sistemi che consentono di velocizzare e rendere meno fallibile i processo di distribuzione della merce a partire dallo stoccaggio.
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Classificazione automatica
Il primo punto che ha visto aumentare le richieste per l’installazione di sistemi automatizzati è quello della gestione degli ordini, del loro prelievo a magazzino e della loro spedizione.
Si tratta di tre fasi di lavorazione differenti, tutte fondamentali: gli ordini vanno raggruppati e preparati, aggregandoli poi per clienti; dopodiché essi vengono classificati in base all’imballaggio ed al formato.
Dal momento che le discriminanti di forma, peso, tipologia di imballaggio e destinazione vanno gestite insieme ad alti flussi e alti volumi di ordini, ecco che la tecnologia automatica diventa preponderante su qualsiasi sistema analogico.
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Esigenze per l’eCommerce
Di fatto il commercio elettronico ha contribuito a smontare le precedenti certezze del settore: la flessibilità e la fluidità del processo di acquisto e reso hanno raggiunto livelli inauditi.
Ciò richiede enorme reattività, ma anche un’efficienza raggiungibile solo con l’automazione. Per le aziende che gestiscono merce a magazzino il primo step è quasi sempre l’implementazione di sistemi per il prelievo, l’imballaggio e lo smistamento degli articoli, che sono poi i sistemi che hanno più probabilità di ripagarsi in breve.
I volumi decuplicati dell’eCommerce hanno poi in brevissimo tempo costretto i magazzini ad adeguarsi per non farsi tagliare fuori, in quanto i tempi di lavorazione e consegna si sono drasticamente ridotti.
Uno smistatore automatico può gestire dai 3mila ai 20mila articoli l’ora, qualcosa che per una catena di lavoro umana è impensabile.
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Classificazione sempre più complessa
L’altro aspetto importante è poi dato dalla varietà di ordini e di articoli da gestire. l’eCommerce porta infatti con sé uno tsunami di ordini prevalentemente di piccole dimensioni e per nulla facili da classificare per via della loro disparata natura e della provenienza più che planetaria dell’ordine stesso.
Molti smistatori automatici prevedono la possibilità di moltiplicare il numero di destinazioni possibili a partire da un unico punto di prelievi degli articoli; ad essi le aziende oggi preferiscono sommare sistemi di classificazione i più compatti possibili e che lavorino a media velocità.
Ciò che serve nella maggior parte dei casi è che classifichino colli di piccole o medie dimensioni, con la costante sfida del ricambio di merce da classificare, il che svantaggia i selezionatori di vecchia generazione.