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Il Kazakistan sfida la Russia nel trasporto ferroviario Cina-Europa

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Foto di Pit Karges da Pixabay

Un recente rapporto a firma Dimerco, importante 3PL specializzato nel quadrante Asia-Pacifico sia nei campi del trasporto che dello stoccaggio, dipinge un interessante quadro della crescente importanza che stanno assumendo attori sino a poco tempo fa considerati secondari nel panorama del trasporto ferroviario tra Cina ed Europa. Nella fattispecie, si parla del Kazakistan, che sta approfittando della situazione geopolitica per erodere terreno da sotto i piedi – forse bisognerebbe dire, i binari – alla Russia. 

Con la rapida crescita  della domanda di trasporto ferroviario e un aumento del +1.400% nei volumi di container trasportati nei primi sette mesi dell’anno, il Kazakistan sta emergendo come un attore chiave, minacciando di spodestare il vicino di casa russo nel dominio dei trasporti merci con la Cina.

La Repubblica del Kazakistan, d’altronde, ha avviato da tempo un processo di emancipazione dalla storica dipendenza da Mosca e cerca di mettere a frutto la propria posizione di cuscinetto tra la Federazione e la Cina, con cui condivide un lungo confine.

Locomotive americane per fare concorrenza a Mosca

Rendersi competitivi sul mercato dei trasporti ferroviari tra Cina ed Europa passa attraverso un rinnovamento obbligato delle infrastrutture messe in campo dall’operatore ferroviario kazako. KTZ, acronimo con cui si identificano le ferrovie kazake, proprio per questo ha intrapreso un colossale investimento da 405 milioni di dollari per l’acquisto di locomotive statunitensi, con un appalto affidato al produttore americano Wabtec, con sede a Pittsburg.

Questo investimento ‘monstre’ è parte di un piano più ampio che prevede l’acquisizione progressiva di 574 nuove locomotive nei prossimi cinque anni, suddivise tra locomotori da manovra e locomotive per le linee principali. Si tratta di un passo fondamentale per aumentare l’efficienza e la capacità del trasporto ferroviario del Paese asiatico, necessario per rispondere alla crescente domanda lungo la rotta internazionale trans-Caspica.

Al di là delle faraoniche iniziative dell’operatore ferroviario KTZ, il rapporto Dimerco pone anche l’accento sulle sfide cui il Kazakistan deve far fronte, tra cui condizioni meteorologiche estreme responsabili di una limitazione dell’efficienza delle operazioni di carico e scarico ai confini con la Cina. Ostacoli che spesso causano un aumento dei tempi di trasbordo variabili da 5 a 15 giorni a seconda dell’interporto e dei fenomeni: il confine con la regione cinese dello Xinjiang è, infatti, una zona di alta montagna.

Il Kazakistan approfitta della domanda in crescita

Nonostante i problemi tipici dell’ambiente e di un confine caratterizzato da valichi in quota, la domanda di trasporto ferroviario tra Cina ed Europa che continua a crescere spinge l’ex Paese sovietico a cercare un modo per entrare in modo più competitivo sul mercato dei trasporti merci. 

Il Kazakistan, grazie alla sua posizione strategica e agli investimenti in corso, ha registrato un incremento del +63% nel volume del traffico ferroviario su base annua, diventando il maggior beneficiario di questo boom.

Nel rapporto Dimerco si trova evidenziato come, nonostante le difficoltà operative e lo spazio disponibile limitato, con prenotazioni necessarie almeno due settimane in anticipo, le tariffe siano rimaste stabili. Un indicatore che dimostrerebbe come, nonostante le problematiche, il potenziale di crescita e il ruolo del Kazakistan nel trasporto ferroviario internazionale siano in potenziale ascesa.

Il Kazakistan sta evidentemente cercando di fare passi significativi per diventare un hub ferroviario strategico tra Cina ed Europa, sfidando la predominanza della Russia. Una scommessa che potrebbe assumere contorni più reali inserendosi nel rivolgimento di equilibri in corso nel mondo dei trasporti internazionali e della regione centro asiatica.

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