Merci Cina-Italia, crescono i ‘treni blocco’

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La risposta della logistica ferroviaria ai tilt della supply chain: è sfida al trasporto marittimo

Si tratta di lunghissimi convogli e la loro utilità è presto detta: aggirare i colli di bottiglia che affronta spesso la terminalistica marittima. Con l’avvicinarsi di eventi commerciali come il Black Friday e delle festività natalizie, gli operatori logistici meditano su come evitare di trovarsi spiazzati dalla domanda.

Mastodontici treni merci saranno dunque l’alternativa alle ormai rare stive delle navi?

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La sfida dei treni alle navi

Nel 2021 tra Cina ed Europa sono stati effettuati 1.165 collegamenti ferroviari, il 66% in più che nel 2020. È un dato che rispecchia l’andamento di quello che è a tutti gli effetti un trend in crescita, provocato dal singhiozzare della supply chain, prevalentemente poggiata sul collegamento marittimo per le distanze intercontinentali.

Dato che di spazio in stiva nelle navi se ne trova poco, per non parlare degli aerei, e che la situazione sembra essersi assestata in un nuovo status quo, quella che era in era pre-pandemia un’opzione praticata da pochi sta venendo oggi alla ribalta.

A sospingere il collegamento ferroviario c’è anche il suo minor impatto ambientale rispetto a quello marittimo, aspetto – purtroppo, non neghiamolo – di minor peso nelle scelte rispetto alla ragione economica, ma pur sempre di grande attualità.

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‘Treno blocco’: è competitivo?

Stando a quando diffuso da DSV, uno dei più grandi operatori logistici mondiali, attuatrice proprio di un collegamento tra Jiaozhou e Milano, i treni blocco hanno molti aspetti vantaggiosi.

Nei suoi collegamenti, quattro in tre mesi, sono stati imbarcati su rotaia 41 container da 40 piedi ‘high cube’ per convoglio.

Le tempistiche sono competitive, in quanto il transit time è di 28 giorni contro i 60 via mare, il tutto ad un costo, sebbene non specificato, inferiore.

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L’impatto ambientale di un ‘treno blocco’

Altro aspetto rilevante riguarda la sostenibilità: si tratta infatti di un treno a basse emissioni di CO2, che consente di trasportare merce con un impatto ambientale limitato. 

In particolare, il treno blocco riduce le emissioni con un decremento pari al 66% rispetto al trasporto via autocarro. Inoltre, per quanto riguarda il trasporto a lunga distanza, il treno ha dimostrato di rappresentare un’opzione più ecologica grazie all’emissione ridotta di anidride carbonica (-83% rispetto al trasporto aereo), particelle PM (-64%), ossidi di azoto (-94%) e idrocarburi diversi dal metano (-97%), mentre il consumo di risorse energetiche primarie è pari a -67%. 

Questi dati hanno incentivato l’Unione Europea a investire oltre 35 miliardi di euro nelle infrastrutture ferroviarie europee dal 2014.

 

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Non ultima, la sicurezza

Un’altra informazione che viene fornita in merito al trasporto merci su rotaia è, al di là della puntualità del servizio, la possibilità di monitorare in qualsiasi istante il carico grazie al tracciamento GPS.

In termini di sicurezza, i collegamenti ferroviari consentono di misurare svariati parametri, un po’ come per il trasporto su gomma, come ad esempio forza di accelerazione G, temperatura ed umidità dei container.

Insomma, nei prossimi mesi i treni blocco avranno la possibilità di dire la loro in un settore che sta evidentemente cercando dei ‘piani B’ da mettere in pratica. 

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