L’evoluzione del parco logistico, tra sport e urban art

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Sempre di più l’attenzione alla qualità di vita di chi frequenta gli hub logistici assume un ruolo prevalente nella progettazione dei nuovi parchi

Negli ultimi anni, complice anche la spinta in avanti a questo genere di sensibilità da parte della pandemia, l’attenzione al compromesso tra qualità di vita, spazi personali e lavoro ha assunto sempre maggior peso, anche nella logistica.

Le generazioni di giovani lavoratori, a partire dai Millennials per arrivare alla Z Generation difficilmente sposano impieghi che ingeriscono pesantemente nella vita privata – ne è un esempio la rarefazione dei camionisti – e apprezzano i posti di lavoro che offrono dei benefit.

In Italia esistono due esempi di come la progettazione di un parco logistico, quanto di più distante dalla propria vita privata e dagli hobby si possa pensare, cerchi invece di avvicinarsi proprio alla vita di quanti devono frequentare quei luoghi.

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Urban art, non più capannoni

Il primo esempio arriva dal Prologis Park Lodi, progetto pilota dell’omonimo gruppo che si  occupa di Real Estate, che ha visto la luce l’anno passato. La filosofia di questa progettazione contemplava la realizzazione del sito logistico come un’opera di land art, fortemente integrata con il territorio.

Il fulcro dell’idea sono i capannoni stessi, trasformati in tele per artisti di street art e resi dunque delle opere d’arte a cielo aperto, tanto che il Park Lodi è visitabile proprio come se si trattasse di un museo.

Sono però molte le industrie che oggi comprendono di dover dare ai dipendenti degli spazi anche per il relax e la cura del corpo ed il secondo esempio va proprio in questa direzione.

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Bologna, logistica e sport

È così che presso l’Interporto di Bologna è nato il secondo progetto Prologis in questa direzione, il Prologis Sport Center.

Di recentissima inaugurazione, è un centro sportivo nel cuore dell’interporti bolognese, al servizio dei lavoratori come della cittadinanza: presenti un campo da calcetto, un campo da pallacanestro e due campi da padel, posizionati all’interno di un’area verde in prossimità del punto ristorazione CAMST già presente all’interno del parco. 

Tutti i campi sportivi sono dotati di illuminazione a LED e completi di spogliatoi. La struttura sportiva è gestita da una società del territorio che assicura il servizio di prenotazione dei campi, una corretta supervisione dell’impianto e la pulizia dello stesso. In una successiva fase di sviluppo è inoltre già prevista la realizzazione da parte di Interporto Bologna Spa di una palestra.

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