PARKlife: a Lodi la logistica incontra la urban art

Condividi
Prologis Park Lodi - via Prologis.it
I parchi logistici possono ibridarsi con la street art o la land art?

Per chi vede in un parco logistico solo una distesa di capannoni, ecco l’eccezione che – speriamo – possa diventare una regola: all’interno dei 300.000 metri quadrati del Prologis Park Lodi, da inizio maggio e per i prossimi 10 anni saranno visibili le opere di artisti internazionali.

Opere di impatto, sia chiaro: a fare da ‘tela’ sono le facciate degli edifici stessi, insieme alle cisterne idriche.

Un sistema di fruizione apposito è stato progettato, per rendere il parco logistico un vero museo a cielo aperto ed un piano di mantenimento è stato sottoscritto con gli stessi artisti. L’iniziativa punta a cambiare il modo di intendere i parchi logistici ed il loro inserimento nell’ambiente, ma anche a migliorare la qualità di vita di chi ci lavora.

Prologis Park Lodi, la bozza Alessandro Etinik – via Prologis.it
Leggi anche:
Real Estate DATA HUB, immobiliare logistico da record nel 2020

 

Artisti in presa diretta

Nel Prologis Park Lodi gli artisti si sono esibiti dal vero dal 10 maggio a inizio giugno, producendo ciascuno un’opera ispirata da una parola chiave.

ETNIK, FONT, HITNES, MADE, MACS, SEA CREATIVE, JOYS e VESOD sono gli artisti coinvolti nel progetto, coordinati dall’art director HEMO. 

Le opere, diverse per stile e interpretazione, costruiscono un dialogo serrato tra loro e l’ambiente circostante e che costituiscono al contempo una interessante fotografia della migliore creatività urbana attiva in Italia. Filo conduttore, oltre alle parole chiave è il rapporto con la natura esaltato dalla presenza di giardini verticali all’interno di alcune opere. 

 

Leggi anche:
Immobiliare logistico, nuove abitudini e nuove sfide

 

Parole chiave 

Alcune delle parole suggerite da Prologis e CEVA Logistics, la società che opera presso il parco logistico, che hanno ispirato gli artisti sono: «cambiamento, innovazione, futuro», «cultura e talento», «Inclusione e diversità», «integrità», «passione», «empatia», «sostenibilità», «impegno», «lavoro di squadra», «eccellenza», «natura». 

Prologis Park Lodi – via Prologis.it
Leggi anche:
Mercato immobiliare logistico, trend positivo

 

Il progetto PARKlife, più che riqualificazione

Il progetto che promuove questa iniziative si chiama PARKlife e va oltre la urban art o la semplice riqualificazione. Prevede infatti anche interventi su parte del verde, con l’introduzione di piante ad alto fusto dai cromatismi diversi che riequilibrano gli spazi e l’ambiente creando così un naturale dialogo con le opere presenti sugli edifici. E’ inoltre prevista la realizzazione di aiuole con erbacee perenni che assicurano ulteriore variabilità cromatica e zone a prato ad uso dei frequentatori il parco. 

 

Leggi anche:
Mercato immobiliare: ecco come cambierà

 

Un parco artistico oltre che logistico

È un vero e proprio nuovo paesaggio urbano, tra Somaglia e Casalpusterlengo, quello che si offrirà anche alla cittadinanza tutta e agli amanti dell’urban art che, nel prossimo futuro, potranno scoprire le opere e il parco attraverso una serie di visite guidate, accessibili su prenotazione. 

La durata delle opere è garantita per dieci anni e, se necessario, sono già previsti interventi di ripristino da parte degli artisti. La tecnica utilizzata è quella tipica della street art ovvero pittorico muralista con l’uso di rulli, pennelli e spray. 

Le opere potranno essere osservate, studiate e ammirate dagli “abitanti del parco” attraverso aree servizio pensate e disposte come terrazze del “belvedere”. 

Prologis Park Lodi – via Prologis.it
Leggi anche:
Logistica ultimo miglio: fattore critico di successo dell’eCommerce

 

La nuova concezione di parco logistico

PARKlife rappresenta un cambio di paradigma nello sviluppo dei parchi logistici di Prologis. L’obiettivo è quello di pensare al parco logistico sempre più come un luogo di socializzazione, un piccolo centro urbano dove sarà possibile trovare una serie di servizi che vanno ad arricchire la giornata lavorativa: dal trasporto pubblico ai servizi, dalle attività possibili nel tempo libero ad occasioni di incontro. 

L’idea stessa di sostenibilità si allarga e diventa anche fruibilità e vivibilità degli spazi. Si pone quindi sempre maggiore attenzione sia alle aree interne come ad esempio sale relax e sale polifunzionali, sia a quelle esterne con la realizzazione di spazi di ricreazione e di svago, campi da gioco, percorsi pedonali sicuri, sentieri della salute e piste ciclabili, zone ombreggiate, riprogettazione del verde, che permettono a quanti vivono il parco di fare attività fisica o di rilassarsi. 

 

Leggi anche:
Sbloccare un potenziale vantaggio competitivo: una ricerca Prologis

 

Progettare in modo integrato

Lo sviluppo del progetto al Prologis Park Lodi è stato affidato a TUNED, la business unit del Gruppo Lombardini22 specializzata nell’applicazione delle neuroscienze in architettura. Per intervenire si è scelto un approccio “agopuntura“, ovvero l’idea di affrontare il complesso sistema logistico come se fosse un organismo. Intrecciando psicologia ambientale, neuroscienze, architettura, urbanistica, paesaggistica, un composito team ha realizzato un sostanzioso studio che mette a fuoco le criticità di tipo urbanistico ed edilizio-architettonico che producono effetti negativi sulle condizioni di salute psicofisica delle persone e ha individuato soluzioni per porvi rimedio. 

Ti potrebbero interessare