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Logistica e Shipping, presenza femminile priorità per formazione e management

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Verso un futuro inclusivo e sostenibile nel settore marittimo.

Possono i settori della logistica e dello Shipping rimanere immobili di fronte alla mutata esigenza di inclusione e pari opportunità delle nostre società?

La composizione della forza lavoro si sta ponendo come terza – non certo per ordine di importanza – grande rivoluzione in atto assieme a quella tecnologica e ambientale

La questione riguarda in primis la presenza di donne nel settore logistico, tradizionalmente sottorappresentate. 

Ora diverse aziende logistiche e del mondo dei trasporti marittimi ne apprezzano invece il valore aggiunto rispetto alle figure maschili, soprattutto in luoghi di comando.

Le figure femminili hanno, forse per la prima volta, l’opportunità non solo di entrare in numeri consistenti, ma di guidare il cambiamento verso un futuro più inclusivo e sostenibile.

La formazione come chiave di accesso

Esiste però un filtro da superare: la formazione è infatti l’elemento cruciale che può sbloccare le porte del settore marittimo alle donne. 

Parlando dello shipping – sul quale pesa la previsione di ICS e BIMCO di una carenza di oltre 89mila ufficiali qualificati entro il 2026 – attrarre nuovi lavoratori e lavoratrici e fornire loro le competenze necessarie per gestire le nuove tecnologie e i combustibili a zero emissioni sarebbe di importanza essenziale.

A tal proposito, iniziano ad emergere tendenze favorevoli nei confronti delle leadership femminili, considerate portatrici di un cambiamento culturale. Una testimonianza dall’interno del settore giunge da Stream Marine Group (SMG), che ha sottolineato proprio l’importanza di promuovere le donne in posizioni di leadership per attrarne altre nel settore. L’azienda, attraverso le dichiarazioni delle sue manager, ha espresso sulle pagine di testate di settore la visione di un settore marittimo senza limiti, dove la diversità sia vista come un valore aggiunto e non come un ostacolo.

Inclusione e diversità per un settore più forte

Altre voci ‘fuori dal coro’ dei luoghi comuni sono quelle di Mariana Noceti dell’IMO e di Siren Berge di Mintra.

Sempre alla stampa specializzata, le due manager hanno evidenziato come l’inclusione delle donne non sia solo una questione di equità, ma anche di necessità: la diversità porta nuove prospettive e soluzioni innovative, essenziali per un settore che vive un’evoluzione più rapida che mai in passato.

Parità di genere, gli ostacoli persistono

Nonostante le opportunità ci siano, le donne nel settore marittimo affrontano ostacoli significativi, rappresentati da un accesso tendenzialmente limitato all’istruzione professionale, da stereotipi e da pregiudizi, nonché dall’assenza di politiche aziendali che promuovano veramente l’inclusione, almeno nella maggior parte dei casi.

L’ingresso e l’avanzamento delle donne nelle carriere della logistica e dello Shipping non è solo un problema di giustizia sociale, ma una mossa strategica per colmare il divario di competenze e guidare l’innovazione. I tempi sarebbero maturi per agire con decisione e per costruire un ambiente di lavoro che valorizzi la diversità e l’uguaglianza, il tutto a favore di un settore marittimo più resiliente e competitivo. Come sempre, la differenza è fatta dalla volontà.

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