Magazzino: sicurezza e ricadute sui lavoratori della robotica mobile

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L’automazione appare sempre più l’unica soluzione praticabile per fronteggiare la rapida evoluzione della domanda e l’incertezza dei mercati. Ma qual è l’impatto su sicurezza e occupazione?

Negli ultimi anni la domanda globale di beni e servizi ha subito radicali trasformazioni, certamente per la naturale evoluzione delle abitudini d’acquisto dei consumatori, ma soprattutto per la recente spinta esercitata da eventi esterni di straordinaria portata, come la pandemia Covid-19 e la crisi geopolitica, che hanno coinvolto la quasi totalità dei paesi.

La nuova realtà, caratterizzata da una maggiore volatilità del mercato e da una esplosione del commercio elettronico con conseguente aumento dei piccoli ordini e numero dei codici prodotto a portafoglio, ha avuto, come prima ricaduta, la necessità per le imprese di gestire la discontinuità senza perdere in efficienza e produttività.

Se nel pur recente passato si poteva fare riferimento alla stagionalità e a prevedibili picchi di vendita, ora, con sempre maggior frequenza, a determinare gli incrementi di produzione, vendita e consegne sono le attività promozionali dell’e-commerce o le azioni di sell out periodiche delle grandi catene commerciali.

Le imprese, quindi, ed in particolare quelle di logistica, sono chiamate a trovare soluzioni che consentano di soddisfare le nuove esigenze i termini di servizio alla clientela, ottimizzando l’efficienza e la produttività, senza incidere sui costi sia operativi che di manodopera.

L’automazione, attraverso l’adozione di un piano di robotica mobile personalizzato, è, il più delle volte, la risposta più adeguata ma occorre effettuare anche una attenta valutazione dell’impatto sui lavoratori e della ricaduta sui livelli occupazionali.

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Perché i robot mobili

L’impiego dei robot mobili ha avuto un forte impulso negli ultimi due anni e va grandemente diffondendosi nelle attività di logistica di magazzino, in quanto rappresenta, non solo una soluzione redditizia per assicurare una assoluta continuità del servizio 24 ore su 24, ma anche di grande flessibilità.

Secondo la società inglese di indagini di mercato Interact Analysis, la crescita di robot mobili continuerà con un tasso annuo del 50% almeno sino al 2027, sorretta dalla carenza di manodopera, dall’aumento del costo del lavoro e dal progressivo affermarsi della produzione flessibile.

Proprio la flessibilità insita nella soluzione robotica mobile rappresenta un fattore di grande attrattività per le aziende di logistica a causa delle incertezze del mercato e per la possibilità di far valere la scalabilità della soluzione robotica in situazioni di progressiva crescita e, quindi, con un impegno graduale anche in termini economici.

L’opportunità di poter implementare soluzioni aggiuntive durante i periodi di elevata domanda viene vissuta in modo estremamente positivo soprattutto da quelle aziende che hanno maggiori difficoltà a prevedere il futuro andamento del mercato e le tendenze dei consumatori.

 

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La sicurezza, elemento essenziale

Nei progetti di robotica mobile, il richiamo alla sicurezza è continuo.

Essa, infatti, è considerata componente prioritaria ed imprescindibile di qualunque soluzione adottata ed ogni costruttore sul mercato propone una vasta gamma di accorgimenti in merito.

A tale riguardo, in generale, i diversi dispositivi previsti si basano sulla presenza di sensori integrati per garantire una protezione a 360° in particolare della postazione di lavoro e per consentire la rilevazione di ostacoli durante il movimento.

In alcuni modelli è anche incorporato un PLC di sicurezza con un protocollo di comunicazione che consente di inviare segnali sicuri tra i robot e le altre macchine con cui interagiscono creando un ambiente applicativo sicuro.

Oltre ai classici pulsanti di arresto di emergenza, alcuni tipi di robot prevedono l’integrazione con i sistemi di allarme antincendio in modo da indirizzare i robot in posizione preimpostata in caso di pericolo evitando di intralciare l’opera dei soccorsi o bloccare le porte d’emergenza.

 

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La macchina esclude l’uomo?

La copresenza di uomini e macchine, intesa come costituzione di vere e proprie squadre composte da umani e robot uniti nell’unico obiettivo di migliorare le operazioni di lavoro, indubbiamente rappresenta la grande sfida dei prossimi anni.

È indubbio, però, che dovrà cambiare l’organizzazione stessa del lavoro nonché le attribuzioni delle mansioni e, con esse, i criteri stessi di selezione ed assunzione del personale.

Con tutta probabilità le necessità di risorse umane si sposteranno da attività in cui sono prevalenti le capacità manuali (movimentazione merci, prelievo e stoccaggio a magazzino, carico e scarico camion etc) a profili professionali idonei a esercitare prevalentemente mansioni di gestione e controllo delle attività svolte dai robot mobili.

Questi ultimi rappresentano una valida soluzione tecnologica per snellire e facilitare il lavoro degli addetti che ne traggono un beneficio in termini di minor fatica e recupero di spazi di autonomia decisionale.

L’utilizzo dei robot mobili, infatti, oltre ad accelerare i tempi del ciclo, migliora l’ergonomia e la qualità del posto di lavoro contribuendo ad aumentare la produttività giornaliera.

Occorre infine tener presente che l’obiettivo perseguito dalle imprese è quello di aumentare l’efficienza delle operazioni di magazzino riducendo il carico fisico sui dipendenti per aumentare velocità e precisione, ma nulla potrà sostituire il cervello umano nella gestione del magazzino.

Pertanto, è essenziale un approccio collaborativo, integrato con la necessaria formazione per riqualificare, ove necessario, la forza lavoro.

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