Minacce informatiche, rischi economici ed energetici: le preoccupazioni della logistica nel 2023

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Aumenta nel 2023 l’attenzione delle aziende per l’evoluzione dei fattori macroeconomici e le minacce informatiche, e per le loro ricadute sulle supply chain

Crisi energetica, inflazione e recessione, evoluzione negativa dei fattori geopolitici, unitamente al rischio di minacce informatiche, sono i maggiori timori condivisi dalle aziende di tutto il mondo.

Lo conferma l’annuale sondaggio, giunto alla sua 12ª edizione, condotto da Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS), con il coinvolgimento di operatori ed esperti di oltre 20 settori aziendali, tra cui Trasporti e Logistica, in 94 paesi al mondo.

La rilevazione conferma, per il secondo anno consecutivo, il principale timore, espresso dal 34% del campione, per i rischi di natura informatica e per una eventuale interruzione dell’attività e della sua principale componente costituita dalla catena degli approvvigionamenti.

Ma ciò che appare maggiormente rilevante è la crescita delle preoccupazioni, per le variazioni in negativo dei fattori macroeconomici , che passano al terzo posto, dal decimo dell’anno precedente.

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Nuovi attori sulla scena 

Soprattutto negli Stati Uniti ed in Europa, esse si stanno esprimendo attraverso una inflazione da anni mai così sostenuta, unita al rischio recessione in diverse e strategiche aree mondiali e alla volatilità dei mercati. 

Parimenti in ascesa, appaiono le paure per la crisi energetica, vera e propria new entry in questa particolare classifica, che sta pesantemente condizionando non solo l’operatività delle aziende ma anche la struttura dei costi con ricadute continue sull’equilibrio tra domanda ed offerta. 

Altro fattore da rilevare sono inoltre i rischi connessi al perdurare del conflitto tra Russia ed Ucraina con le ripercussioni, dovute alle sanzioni economiche, su approvvigionamenti, disponibilitĂ  di materie prime e costi delle forniture.

Per contro si allentano i timori legati alla pandemia che scivolano dal terzo al tredicesimo posto della classifica dei timori aziendali, in considerazione dei miglioramenti apportati alle supply chain per dotarle di maggior resilienza.

 

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Il rischio informatico

Con l’aumento della digitalizzazione e dell’automazione di molti processi anche in ambito logistico, la possibilità di incidenti informatici che interrompono le attività IT, di attacchi ransomware e di violazione dei dati, ha accresciuto l’attenzione delle aziende ed i livelli di vigilanza.

Tuttavia, le preoccupazioni di una esposizione diffusa e di difficile previsione rimangono grandi soprattutto nelle aziende medio-piccole, meno abituate e predisposte ad efficienti difese.

In molti paesi il rischio informatico è percepito in maniera più forte, come, ad esempio, in Italia dove la percentuale, seppur in calo rispetto all’anno precedente, raggiunge il 47% e rimane saldamente al primo posto tra i timori per l’attività aziendale.

La minaccia informatica, inoltre, è considerata come una delle principali cause di interruzione delle catene di fornitura e fonte di ritardi e perdite economiche.

Le previsioni per il 2023 non sono purtroppo incoraggianti ritenendo che rimarrĂ  alta la frequenza degli attacchi anche a causa del conflitto in Ucraina e della crescita delle tensioni geopolitiche.

Da rilevare infine, ad aggravare il problema, la carenza di professionisti nel settore della sicurezza informatica.

 

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L’aumento dei costi

Se il rischio informatico rimane in testa alle preoccupazioni aziendali, la crisi energetica e quella economica, di cui l’inflazione è l’aspetto oggi più evidente e la recessione lo spettro a medio termine, si propongono come nuove protagoniste assolute nel panorama dell’anno appena iniziato.

Esse, infatti, con il loro impatto immediato sui costi, stanno influenzando le operazioni delle supply chain nei principali paesi, contribuendo a creare un clima di incertezza non positivo.

L’indagine Allianz, in particolare, rileva che è la prima volta da un decennio a questa parte che il rischio legato agli sviluppi macroeconomici compare tra i tre pericoli più citati dagli operatori di un po’ tutti i settori oggetto dell’analisi.

In buona parte ciò si deve allo stato di difficoltà economica attraversato dalle tre principali aree geografiche come gli stati Uniti, l’Europa e la Cina stessa.

Non differenti sono le conclusioni che si possono trarre anche da un altro rapporto condotto all’interno dello specifico settore logistico che enfatizza le ricadute dell’inflazione sull’intera linea degli approvvigionamenti facendone lievitare i costi e come sia necessario porre in atto misure per contenerli.

Al tempo stesso, lo studio rileva una mancanza di risorse che complica la situazione delle aziende costrette, spesso, ad aumentare i carichi di lavoro delle forze disponibili 

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