Logistica: 2023, l’anno che verrà

Condividi
Come è andato il 2022? E come andrà il 2023? Sono le domande di rito alla fine di un anno “impegnativo” ma alla ricerca, nel prossimo, di qualche conferma e molti rilanci

Prevedere il futuro non è di certo cosa alla portata di tutti e, quei pochi che ci provano, per lo più sbagliano.

Tuttavia, un esperto con grande esperienza nel mercato della supply chain, Chris Jones, Executive Vice President di Descartes, società di consulenza nel settore della logistica, ha recentemente pubblicato alcune sue previsioni per il prossimo anno relativamente ad alcuni temi che già nel 2022 sono stati oggetto di forte attenzione.

Lo scenario di riferimento di Jones è certamente globale e molte affermazioni, che nascono dal mercato statunitense, possono però estendersi anche alla realtà europea.

Ne sono una prova gli stessi temi affrontati che toccano le supply chain globali, gli acquisti on line e i nuovi comportamenti d’acquisto, la carenza di autisti, la sostenibilità sempre più obiettivo da conseguire per il bene di tutti, le grandi tecnologie come il Machine learning destinate a rivoluzionare ancor di più il settore.

Le tendenze che ne emergono appaiono come una proiezione logica degli avvenimenti che hanno caratterizzato l’anno che sta terminando, e sono frutto, per usare le stesse parole di Jones, “di un po’ di introspezione che è in sé una buona cosa in quanto può aiutare a perfezionare il nostro pensiero sul futuro e le azioni che dobbiamo intraprendere”.

Leggi anche:
La UE cerca autisti: gli influssi negativi di guerra e caro-gasolio

Le catene di approvvigionamento globali

La logistica post pandemia, al di là della ripresa dei fatturati nel 2021 e la conferma, seppur in misura inferiore, nel presente anno, ha continuato a scontare interruzioni delle supply chain internazionali ed i conseguenti ritardi soprattutto nei porti.

La problematica legata all’anomalo incremento del costo dei noli ed al suo repentino ridimensionamento a cavallo dell’estate, è nota, ed ha determinato buona parte delle criticità soprattutto nei trasporti via mare, aggravate anche da un calo della domanda.

E’ opinione di Jones che le catene di approvvigionamento globali, nel 2023 saranno meno congestionate e caotiche ma più economiche almeno per il comparto dei trasporti.

I diminuiti costi delle spedizioni saranno però l’unica nota positiva poiché per il resto lo scenario manterrà le stesse criticità già viste, dal rallentamento dei porti alle partenze vuote dei vettori, alle irregolarità delle supply chain.

 

Leggi anche:
Come la disponibilità di materie prime vincola l’intera filiera

L’e-commerce ed i nuovi comportamenti d’acquisto

La crescita del commercio elettronico nel 2022 è stata costante, solo lievemente mitigata dall’inflazione nel secondo semestre.

La pandemia ha agito da detonatore per far esplodere le vendite on-line, modificando abitudine e comportamenti d’acquisto di larghi strati di clientela che hanno soprattutto apprezzato la convenienza della consegna a domicilio.

Questa situazione si è verificata in una molteplicità di paesi ed è difficile pensare che possa cambiare nel nuovo anno.

Anzi c’è da attendersi che i consumatori manifestino ancora maggiori esigenze nel servizio che oggi sconta ancora un numero troppo elevato di errori nelle consegne e tendano a privilegiare i venditori più affidabili. 

Questi ultimi, d’altra parte, saranno impegnati a cercare di recuperare i maggiori costi del servizio a domicilio agendo sia sui fattorini che sui servizi offerti, quali finestre temporali premium, tempi di consegna più celeri a altre strategie a valore aggiunto.

 

Leggi anche:
eCommerce e spedizioni urbane, c’è sostenibilità?

La mancanza di autisti

E’ uno dei grandi temi che ha tenuto banco per tutto il 2022 che non migliorerà nel prossimo anno. Le motivazioni individuate da Jones sono molteplici e per lo più legate a fattori macroeconomici e demografici, che però tendono a variare da paese a paese.

Alla base vi è comunque lo stress di un lavoro che riduce anche i margini di libertà e di possibilità di una vita sociale che non attira i giovani

I numeri di questi ultimi, peraltro, sono in calo per i diminuiti tassi di natalità ed attratti da attività che concedono più spazi alle loro aspirazioni.

Più che mai, quindi, le previsioni nel breve termine si basano sulla necessità delle aziende di cercare di frenare l’esodo di autisti riducendo loro lo stress lavorativo e sostenendo, ove possibile, le loro richieste.

 

Leggi anche:
Politiche aziendali Green, la sostenibilità passa dai comportamenti

L’obiettivo della sostenibilità

Negli anni passati, parlare di sostenibilità nelle catene di approvvigionamento trovava scarsa percezione da parte dei consumatori stessi.

Ultime ricerche demoscopiche condotte mostrano, invece, come tale sentimento si sia evoluto e oggi una buona parte di essi, quasi il 40% negli Stati Uniti, prende decisioni d’acquisto anche sulla base dell’impatto ambientale di un’azienda o di uno specifico prodotto.

Anche nelle modalità di consegna, almeno nei mercati più aperti all’argomento, vengono privilegiate condizioni di maggior sostenibilità e rispetto dell’ambiente.

La tendenza prevista per 2023 è quindi di un rafforzamento di questa linea anche da parte dei rivenditori con particolare riferimento alle modalità di consegna attraverso le quali potranno anche aumentare la fedeltà della clientela, senza considerare che le consegne a domicilio sostenibili, nella maggior parte dei casi, hanno un costo inferiore.

 

Leggi anche:
Machine Learning, ruolo sempre più centrale nella logistica 4.0

Il Machine Learning (ML)

L’ingresso prepotente nel mondo della logistica e nelle sue modalità gestionali della digitalizzazione e di tutte quelle soluzioni tecnologiche avanzate che stanno caratterizzando quella che viene definita la quarta rivoluzione industriale, è l’elemento che maggiormente sta contribuendo a trasformare profondamente il settore dei trasporti.

Automazione, Tecnologia blockchain, Intelligenza Artificiale, IoT, Machine Learning sono alcune delle soluzioni che stanno diffondendosi rapidamente e già hanno assunto ruoli da protagoniste nel 2022.

L’analisi di Jones si sofferma soprattutto sul Machine Learning (ML), osservando i progressi che l’apprendimento automatico sta compiendo trovando un suo ruolo in molte applicazioni logistiche. 

Sempre più, infatti, esso va imponendosi come strumento di analisi di tutti quei dati che una supply chain è in grado di mettere a disposizione, dar loro un significato e contribuire a far previsioni più accurate. 

Il prossimo anno, sotto questo profilo, potrebbe definirsi un anno di apprendimento per il machine learning nelle operazioni di supply chain e di logistica in generale, per capire meglio dove si possono avere i risultati migliori, quali possono essere gli usi più sofisticati e quale ausilio sono in grado di dare all’ottimizzazione dei sistemi di pianificazione.

In definitiva, il 2023 sarà un anno di transizione, con una maggiore attenzione alla riduzione dei costi, all’eccellenza operativa e all’uso delle catene di approvvigionamento per coinvolgere i clienti. Tuttavia, molti dei problemi indotti dalla pandemia come le prestazioni della catena di approvvigionamento globale, la carenza di manodopera continueranno a permanere e rendere impegnative le operazioni quotidiane

Ti potrebbero interessare