Pallet pooling, una sostenibilità circolare

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Tagliare fino al 50% delle emissioni di CO2 grazie all’economia circolare del pallet

Il taglio delle emissioni di CO2 rimane di attualità, in quanto l’industria logistica deve prendere delle contromisure al proprio impatto ambientale.

Una soluzione arriva dalla pratica del pallet pooling, che consente di diminuire le emissioni inquinanti sue due fronti: quello del trasporto merci e quello del disboscamento.

 

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Un momento di crisi per i pallet

Il mercato dei pallet non sarebbe in crisi, non fosse che la guerra in Ucraina ha tra i tanti effetti secondari e collaterali proprio quello di colpire un pezzo importante della filiera produttiva dei pallet. La nazione sotto attacco è, per altro, una forte esportatrice di legname, una parte del quale impiegato sempre nella fabbricazione die pallet.

 

La soluzione è circolare

Il riutilizzo dei pallet diventa dunque centrale per la sopravvivenza del settore e fa da boost per un circolo virtuoso che ne riduca le emissioni.

Oggi il pooling rappresenta una delle principali leve per sviluppare la logistica sostenibile in Italia e per ridurre l’impatto ambientale del trasporto merci, attività destinata a crescere globalmente entro il 2050 di 2,6 volte rispetto al 2015 secondo l’Outlook 2021 dell’International Transport Forum. Promuovendo l’uso condiviso dei pallet e il loro riutilizzo, il pooling è infatti una concreta rappresentazione di economia circolare che favorisce la creazione di supply chain più efficienti con meno costi operativi e meno sfruttamento di risorse naturali. 

 

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L’esempio di CHEP e Cultiva

Cultiva, azienda italiana del fresh cut, e CHEP Italia, specialista nelle soluzioni di supply chain e nel pallet pooling, hanno deciso di rafforzare il proprio percorso di sostenibilità ambientale estendendo il modello di pallet pooling a quanti più volumi possibili movimentati da Cultiva in Italia e all’estero. 

Il ricorso al sistema circolare di CHEP Italia consentirà di centrare diversi obiettivi: diminuirà, innanzitutto, l’emissione dei quantitativi di CO2 legati al trasporto merci (fino a circa 40 tonnellate all’anno) evitando, inoltre, il disboscamento di alberi destinati alla produzione di pallet (fino a circa 40 alberi ogni anno) e la produzione di 5 tonnellate annue di rifiuti (saranno evitate fino al 50% delle emissioni di CO2, rispetto al sistema a interscambio e a perdere).

I dati derivano dal confronto e dall’analisi del ciclo di vita di un pallet in pooling CHEP con un sistema di pallet in interscambio, modello ampiamente in uso in Europa e in Italia che prevede che un’azienda acquisti un proprio parco pallet, invii la propria merce ottenendo, a valle, uno scambio di bancali immediato o differito.

L’accordo è parte integrante di un programma di revisione della filiera attraverso cui Cultiva mira a raggiungere una carbon neutrality  nell’arco di 5 anni.

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