Patente per i camion a 18 anni: volge al termine l’iter della proposta della Commissione Europea

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La proposta di abbassare l’età minima per la patente di guida dei mezzi pesanti a 18 anni sta dividendo gli operatori logistici e l’opinione pubblica e rende necessaria la ricerca di un punto di equilibrio tra le carenze di personale espresse dal trasporto ed il mantenimento dei requisiti di sicurezza stradale

La Commissione Europea ha recentemente proposto una modifica significativa alle norme sulla patente di guida dei mezzi pesanti, suggerendo di abbassare l’età minima per ottenere tale licenza a 18 anni. 

Questa proposta ha suscitato un acceso dibattito tra gli operatori logistici, con opinioni contrastanti riguardo ai potenziali vantaggi e svantaggi di questa iniziativa.

Se, infatti, molti considerano l’apertura della Commissione come un sostanziale passo avanti nella ricerca di soluzioni alla crescente carenza di autisti ed alla disaffezione dei giovani verso la professione di camionista, acuitasi soprattutto negli ultimi anni, non è possibile ignorare che l’eventuale approvazione della proposta può presentare rischi di cui occorre tenere conto. 

Il timore maggiormente sentito è costituito da un potenziale aumento degli incidenti stradali e della competizione tra conducenti.

La decisione finale, pertanto, dipenderà dalla capacità di bilanciare questi fattori e garantire una maggiore sicurezza stradale pur venendo incontro alle carenze di personale espresse dal settore, una sfida che richiede soluzioni innovative e immediate.

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I vantaggi della proposta

  • Creare occupazione giovanile

Uno dei principali vantaggi della proposta è la possibilità di creare occupazione tra i giovani. 

L’industria dei trasporti merci e persone ha a lungo sofferto di una carenza di autisti qualificati, che continua a mettere a dura prova la logistica globale. 

Abbassando l’età minima per la patente di guida dei mezzi pesanti, si potrebbe aprire una nuova opportunità di lavoro per i giovani, contribuendo a lenire la carenza di manodopera nel settore. 

In questi termini si è espressa anche la Federazione Autotrasportatori Italiani (FAI Conftrasporto-Confcommercio), che ha sottolineato come questa proposta potrebbe essere una soluzione alla mancanza di autisti nel settore.

  • Formazione precoce

Va notato che la proposta della Commissione Europea non è staccata dalla realtà del settore. La crescente carenza di autisti qualificati è infatti diventata una significativa criticità per l’industria dei trasporti. 

La domanda di autisti in molti casi supera l’offerta, e molte aziende si sforzano di trovare personale adeguatamente addestrato e qualificato per guidare mezzi pesanti.

La proposta potrebbe quindi promuovere la formazione precoce di giovani conducenti, affrontando direttamente uno dei principali problemi evidenziati nel settore negli ultimi anni e destinato, in assenza di interventi, ad aggravarsi: la mancanza di qualificazione del personale addetto alla guida. 

Attraverso programmi di alternanza scuola-lavoro e istituti di formazione specializzati, le imprese potrebbero iniziare a istruire i ragazzi fin dalla giovane età, preparandoli per una carriera nel settore dei trasporti in modo sicuro ed efficiente. 

Questo approccio potrebbe garantire un pool di autisti maggiormente qualificati nel lungo termine, riducendo la carenza di personale che il settore sta soffrendo.

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Gli svantaggi della proposta

  • Aumento del rischio di incidenti stradali

Uno dei principali svantaggi dell’abbassamento dell’età minima per la patente di guida dei mezzi pesanti è rappresentato dall’aumento potenziale del rischio di incidenti stradali. 

I conducenti più giovani potrebbero mancare dell’esperienza e della maturità necessarie per affrontare situazioni di emergenza o di stress sulla strada. 

Questo potrebbe mettere in pericolo la sicurezza stradale, che è una preoccupazione significativa in un settore in cui la sicurezza è fondamentale.

A tale proposito la Commissione Europea, nella sua relazione introduttiva alla proposta ha ricordato come la sicurezza stradale nella UE sia sensibilmente migliorata negli ultimi 20 anni con un decremento del numero delle vittime della strada del 61,5% e come l’obiettivo di un suo rafforzamento nei prossimi anni sia inderogabile.

Pertanto, la revisione della direttiva sulle patenti di guida dovrà necessariamente accompagnarsi alla creazione di standard che assicurino per il loro rilascio l’accertamento giustamente severo e puntuale delle capacità, delle conoscenze e dell’esperienza di guida e assicuri la punizione dei comportamenti pericolosi.

  • Concorrenza e condizioni lavorative

Un altro aspetto negativo riguarda la possibile competizione tra conducenti più giovani e quelli più anziani. 

Se l’età minima venisse abbassata, potrebbe esserci una maggiore concorrenza sul mercato del lavoro, con conseguente pressione sulla riduzione dei salari e delle condizioni lavorative per tutti i conducenti. 

Questo potrebbe mettere ulteriormente sotto pressione un settore già colpito da sfide economiche e logistiche.

Immagine di aleksandarlittlewolf su Freepik
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Tempistica della proposta

La tempistica della proposta prevede il termine per la presentazione degli emendamenti fissato per il 21 settembre, mentre il dibattito è attualmente in corso. 

Gli operatori logistici e gli esperti del settore stanno cercando di monitorare l’esito finale della decisione, tenendo conto delle sfide reali che l’industria dei trasporti sta affrontando nella ricerca di autisti qualificati.

In questo senso si pone anche il recente appello della Fai-Conftrasporto ai deputati italiani eletti al Parlamento Europeo, che conoscono la specificità del nostro comparto nazionale, affinché riconoscano la possibilità per i singoli stati di abbassare a 18 anni l’età per il conseguimento della patente C.

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