Perché dietro al magazzino logistico ci vuole un calcolo dettagliato

Condividi
Nuovo ‘Re’ degli immobili industriali, il magazzino logistico è frutto di scelte delicate per apportare valore aggiunto alla rete

Interruzioni, picchi di domanda e uno spostamento verso l’eCommerce che richiederebbe di avere a disposizione spazi infiniti, ma continuamente pronti a rimodularsi: gestire un magazzino oggi è un rompicapo che unisce più di una disciplina.

Nemmeno la più basilare delle implicazioni che coinvolge, quella edile, è lineare come lo era un tempo, con costi dei singoli materiali che oggi superano, da soli, quello dell’intera edificazione di pochi anni fa.

Scegliere se investire nella conversione delle proprie strutture o se sposare modelli di stoccaggio completamente diversi non è mai stato facile, adesso può apparire un rebus insolubile.

Va effettuato un cambio di mentalità, non valutando più il valore del singolo magazzino, bensì l’impatto che esso può avere sull’ecosistema, sulla rete della propria azienda: bisogna vedere il magazzino come un valore aggiunto alla rete.

Leggi anche:
Magazzino del futuro, tra WMS e dark stores

 

Costi di costruzione affitti alle stelle

Ottenere più spazio a magazzino è reso complesso dai costi odierni. Le stesse crisi che affliggono la logistica e l’approvvigionamento di materie prime in tutto il mondo hanno fatto crescere a dismisura i costi dei materiali da costruzioni, acciaio e calcestruzzo su tutti.

Per paradosso, le stesse strozzature della Supply Chain portano la domanda a schizzare in alto e le aziende a compiere una corsa suicida alle scorte, facendosi l’idea, a volte errata, di avere bisogno di più spazio.

Questo fa a sua volta da boost per la domanda di magazzini logistici, specie in relazione all’eCommerce. Avere però la certezza che quella domanda rimarrà alta è difficilissimo e l’investimento in un magazzino nuovo potrebbe rivelarsi un passo falso; oppure no, se la scelta tiene conto di una miriade di altre variabili ed è coscienziosamente inserita in una rete di valori.

Leggi anche:
Automatizzare il magazzino: un must per ridurre tempi e costi

 

Il valore della rete

Quanto sta diventando chiaro a chi gestisce l’immobiliare logistico è che il reale valore è dato dalla rete e non tanto dal singolo edificio. Un magazzino, al di là della sua specifica utilità pratica in un dato periodo di tempo, deve essere figlio dell’aggregazione di molteplici dati.

Fino a pochi anni fa chi si occupava di pianificare questi investimenti per le aziende poteva concentrarsi sugli aspetti legati alla convenienza dei terreni, ai permessi per costruire, all’impatto del magazzino sul contesto, ai suoi costi operativi, alle tassazioni e chi più ne he, più ne metta.

Tuttavia, si trattava di aspetti legati alla singola costruzione, valutata per il suo costo finito e per la sua capacità di rendere.

Adesso è la sinergia con il resto della rete aziendale a dargli la vera ragione d’essere: il funzionamento di una struttura potrebbe anche costare di più per metro quadrato rispetto a un’altra, ma se la sua posizione ottimizza il percorso dei veicoli, aiutando gli inquilini a risparmiare sui costi di trasporto, può rivelarsi una scelta migliore in prospettiva.

Leggi anche:
Realtà Aumentata, il futuro del magazzino

 

La fluidità del mercato 

Oltre al complesso intreccio delle valutazioni che occorre fare per valutare il vantaggio che il magazzino può portare alla rete complessiva del cliente, l’altro aspetto critico di questi ultimi anni è dato dalla reattività richiesta per surfare un mercato in continuo, fluido, cambiamento.

È così perché l’immobiliare logistico risente ormai in tempo quasi reale – cosa inconcepibile anni addietro per una materia così legata al lungo termine – dei cambiamenti della domanda.

Per sapere quanto valore fornirà veramente una struttura, bisogna tenere conto di fattori come la dimensione della popolazione locale, il numero di ordini di eCommerce consegnati nell’area circostante, le tendenze della domanda macroeconomica e altri dati ancora; analisi infattibili senza Big Data e senza analisi software.

A ciò si aggiunga l’esigenza degli agenti immobiliari di conoscere il costo della struttura nello specifico momento e di prevedere quale sia la domanda per un dato immobile nel giro di tre, sei o dodici mesi.

Il rebus non è facile, per risolverlo va compreso che il vero valore non è il costo e non è ciò che la singola struttura può fare da sola, ma quanto apporta alla rete delle strutture logistiche di un’azienda.

Ti potrebbero interessare