Preferita l’offerta Msc per acquisire ITA: importanti le ricadute sul sistema logistico

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Entra nell’ultimo atto, con l’avvio della trattativa esclusiva, la cessione della quota di maggioranza di ITA Airways alla cordata Msc-Lufthansa in un positivo intreccio di vantaggi aeroportuali e logistici

Che l’attenzione di Msc, prima compagnia di navigazione per il trasporto container al mondo, fosse alta e motivata, lo si era potuto constatare sin dalla prima manifestazione d’interesse per l’acquisizione di ITA, la compagnia erede di Alitalia, espressa dal suo proprietario, il comandante Aponte, forte di una partnership non solo commerciale con i tedeschi della Lufthansa disponibili a mettere in gioco, oltre che la loro innegabile esperienza, un contributo al necessario investimento.

Come avevamo già puntualizzato, l’eventuale successo dell’operazione farebbe nascere un colosso logistico dove trasporto per mare e per aereo troverebbero una perfetta integrazione, con il controllo di importanti banchine ed un aeroporto, quello di Genova, che per il suo posizionamento direttamente all’interno del porto, offre ampie garanzie di sviluppo al traffico cargo.

Un insieme di fattori, quindi, che in termini di prospettive economiche e sociali, non solo per il futuro della ex compagnia di bandiera ma anche per l’intero paese, sono andati ad arricchire la proposta formulata da Msc-Lufthansa che sin dall’inizio hanno creduto in questa opportunità di sviluppo.

 

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Le proposte dei pretendenti

Dopo mesi di trattative e di conseguenti rimodulazioni delle condizioni d’acquisto, alla chiusura del Data-Room fissata nel 5 luglio 2022 dal Mef, coadiuvato dagli advisor Equita e Gianni & Origoni, due sono le cordate rimaste in lizza: Msc-Lufthansa e il fondo americano di private equity Certares, quest’ultimo in alleanza commerciale con Air France e Delta.

A tale proposito occorre chiarire che poiché la compagnia aerea francese è reduce da un aumento di capitale e, attraverso l’emissione di nuove azioni sarà impegnata nella restituzione degli aiuti di stato ricevuti per l’emergenza Covid, si trova nell’impossibilità di investire in altre società, per cui nell’offerta per l’acquisizione di ITA non ha potuto ricoprire il ruolo di partner industriale ma solo commerciale.

Ciò ha probabilmente inciso nella formulazione dell’offerta di Certares che, da quanto trapela da fonti del Corriere della Sera e de Il Messaggero, risulterebbe più bassa di quella dell’altra cordata pretendente di circa 200 milioni di euro e si attesterebbe nel range 500-600 milioni di euro, in riduzione rispetto a quella già formulata a maggio di quest’anno.

La contrazione, peraltro prevista, è dovuta in parte al fatto che al trascorrere di ogni mese la compagnia aerea in vendita si deprezza naturalmente, in parte al continuo e veloce peggioramento del quadro operativo e debitorio della società anche in virtù del forte aumento subito da alcuni materiali quali ad esempio il carburante il cui costo, rispetto ai valori di budget, è più che raddoppiato.

Tale deprezzamento ha senz’altro caratterizzato anche l’offerta di Msc-Lufthansa che dovrebbe presentare una valutazione nell’intorno di 800 milioni di euro ma con un piano industriale ed un quadro di sviluppo in termini di progetti sia in area cargo che in quello turistico, più convincente.

 

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Sinergia tra cielo e mare

Da quanto riportato dal quotidiano romano, la scelta del Ministero dell’Economia è ricaduta su Msc-Lufthansa per rilevare l’80% della compagnia aerea che ha preso il posto di Alitalia.

L’assetto su cui si starebbe ragionando prevederebbe 60% delle quote a Msc, 20% a Lufthansa e 20% al Tesoro con una ripartizione del Consiglio d’Amministrazione con tre posti per l’azionista di maggioranza Msc, ed uno ciascuno per la compagnia aerea tedesca ed il Ministero. 

Quest’ultimo poi, come già previsto dal decreto di privatizzazione, in un tempo da definire, rimetterebbe le sue quote al mercato.

Indubbiamente uno dei punti centrali dell’intero progetto è l’opportunità di coniugare quanto oggi Msc rappresenta al mondo in termini di trasporto container e movimentazione merci su mare, connessioni e rapporti internazionali inclusi, unito all’esperienza e all’affidabilità organizzativa e gestionale espressa da Lufthansa, con la nuova disponibilità di una compagnia aerea dedicata. Una strada quasi obbligata se si desidera fare un reale salto di qualità nel settore del trasporto merci e già indicata da competitor quali Maersk o Amazon.

La vera sfida comunque sarà il rilancio di ITA, una compagnia che sino ad oggi, al di là del cambio delle denominazioni e dell’avvicendamento di diverse gestioni, non è riuscita a trovare un reale modo di valorizzarsi. 

 

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Genova: un’opportunità per porto ed aeroporto

In questa nuova partita, un ruolo fondamentale può recitarlo la città di Genova il cui porto ed aeroporto sono da tempo alla ricerca di opportunità di sviluppo.

L’occasione potrebbe essere propizia per incrementare quel traffico cargo che lo scalo genovese da tempo cerca di far decollare ma rimane frenato dalla necessità odierna di spostare i colli sino a Malpensa. La disponibilità di aerei dedicati potrebbe creare una sinergia con l’aeroporto Cristoforo Colombo che, unico, è già posizionato in prossimità delle infrastrutture portuali, se non addirittura al suo interno.

Un vantaggio che accresce il suo valore, ove si pensi che Genova è il principale hub per le crociere Msc nel Mediterraneo ed una rete di collegamenti aerei con tutto il mondo potrebbe essere un ulteriore propellente di sviluppo per l’intero settore e, nello specifico, per le attività cittadine con rilevanti ricadute sull’occupazione.

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