Raben Group, risultati 2022: fatturato da oltre 2 miliardi grazie all’impegno su 15 mercati

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L’acquisizione dell’austriaca Bexity e l’ingresso nel quindicesimo mercato europeo, gli investimenti nella flotta e nelle infrastrutture in molti Paesi, decine di nuovi collegamenti internazionali e ambiziosi progetti di sostenibilità: Raben Group continua nella sua crescita

Nel corso dell’ultimo anno, le sfide che minacciano l’economia globale non sono scomparse, è cambiata solo la loro natura. Le difficoltà derivanti dalla pandemia COVID-19 sono state sostituite da una scarsità di materie prime, da aumenti record dei prezzi e da un’inflazione impetuosa, che ha colpito praticamente tutti: consumatori, fornitori di servizi e produttori di tutti i settori. Inoltre, l’industria del TFL sta affrontando da tempo una carenza di autisti. Ma soprattutto, l’Europa ha dovuto affrontare una grande tragedia umana causata dalla guerra in Ucraina, che ha scosso il mondo in molti modi diversi.

Nonostante le numerose sfide, il Gruppo ha registrato un fatturato superiore ai 2 miliardi di euro. I principali settori serviti dall’azienda sono stati: alimentare (26%), automotive (20%), tecnologie di consumo (19%), prodotti chimici (16%), vendita al dettaglio (11%), FMCG non alimentare (8%). Nella rete logistica europea, il Road Network ha rappresentato la maggior parte dei servizi forniti (65%), seguito dalla Contract Logistics (11%), FTL e intermodale  (9%), Fresh Logistics (6%), Sea & Air (3%) e infine 4PL (3%).

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È stato senza dubbio un anno molto positivo per Raben Group. L’Austria si è unita a noi nel primo trimestre e ora la famiglia Raben conta più di 11.000 collaboratori in 15 Paesi. Si tratta di una crescita molto soddisfacente, non solo in termini di aumento della portata delle nostre operazioni, ma anche di sviluppo e miglioramento dei nostri servizi. È stato possibile grazie ai nostri clienti, ai partner commerciali, ai fornitori e al nostro team di People with Drive: tutti hanno contribuito a questo successo. Allo stesso tempo, appena al di là del nostro confine, stiamo assistendo a una situazione che non dovrebbe verificarsi nell’Europa di oggi, eppure è diventata realtà. L’Ucraina fa parte del nostro business e stiamo cercando di sostenere i nostri dipendenti coinvolgendoli in varie iniziative di aiuto. In questi tempi difficili, come azienda ci preoccupiamo non solo delle persone, ma anche dell’ambiente. Per questo motivo l’anno scorso abbiamo realizzato diversi progetti di sostenibilità pensando alle generazioni future, spesso coinvolgendo i nostri clienti. Crediamo che insieme possiamo fare di piùEwald Raben, CEO di Raben Group
Proprio quando avevamo imparato a gestire la pandemia, è scoppiata la guerra in Ucraina e, inoltre, tutti noi abbiamo dovuto fare i conti con i prezzi elevati del carburante e, più recentemente, del gas e dell’elettricità. Abbiamo stimato che i costi di elettricità e gas insieme rappresentano circa il 25-30% dei costi di magazzino. La nostra attività è inoltre molto complicata ed è stata resa più costosa dalla necessità di conformarsi alle disposizioni del Pacchetto sulla Mobilità. Riuscire ad adattarsi all’attuale instabilità economica e geopolitica è una delle maggiori sfide che tutte le aziende, non solo quelle del settore TFL, devono affrontare. Gli ultimi due anni, in particolare, hanno dimostrato che le esigenze dei nostri clienti, e quindi del mondo della logistica, sono cambiate in modo dinamico. La velocità di risposta nelle situazioni di emergenza, la collaborazione con i clienti e la flessibilità di tutti gli anelli della catena logistica sono diventati un banco di prova dell’efficienza aziendaleRolando Bargigia, CEO di Raben SITTAM

 

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Raben in Europa

Il 2022 si è confermato un altro anno di espansione per Raben Group. A febbraio è stata perfezionata l’acquisizione del 100% delle azioni dell’azienda austriaca Bexity, con cui Raben Group ha aggiunto più di 500 dipendenti e 16 sedi alla sua famiglia europea arrivando ad oggi ad avere sedi e filiali in 15 mercati europeei. Numerosi gli investimenti anche nelle infrastrutture che hanno visto la messa in funzione dei depot di Inzersdorf in Austria, Győr e Dunaharaszti in Ungheria, Etten-Leur e Hazerswoude-Dorp nei Paesi Bassi, dove è stata avviata anche la costruzione del primo magazzino emissioni zero su 15 mercati. L’azienda, inoltre, si è impegnata per compensare, almeno in parte, le difficoltà legate alla carenza di lavoratori nel settore investendo nell’automazione robotica dei processi (RPA) e permettendo ai dipendenti di utilizzare il proprio potenziale per progetti più evoluti.

Parallelamente allo sviluppo delle infrastrutture, il Gruppo ha proseguito il suo ampio progetto di espansione e riorganizzazione dei collegamenti nel Vecchio Continente: alla fine del 2022 Raben Group poteva già disporre di oltre 600 collegamenti internazionali in Europa  tra cui quasi 180 cosiddetti groupage linehaul che collegano Bulgaria, Romania, Ungheria, Slovacchia, Cechia, Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia – oltre ad aver lanciato più di 40 nuove rotte in questa regione europea estremamente importante per il Gruppo. Raben raggiungerà direttamente un maggior numero di località europee, un risultato reso possibile anche grazie ad importanti investimenti infrastrutturali quali l’apertura delle di filiali più piccole in ogni Paese per lo scambio diretto di volumi internazionali, in risposta alle aspettative del mercato e dei clienti in un clima economico in continua evoluzione e al cambiamento delle catene logistiche globali.

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