Cerca
Close this search box.

Real Estate in Italia: bene il comparto della Logistica, ma la ripresa è lenta

Condividi

Il settore immobiliare italiano sta pagando gli strascichi di un 2023 particolarmente incerto, per usare un eufemismo. L’anno passato è stato infatti contraddistinto da una serie di ‘cigni neri’, come si chiamano gli imprevisti di una certa entità, che hanno segato le gambe ai piccoli investitori come ai grandi gruppi del settore immobiliare. 

Tutti aspettano una ripresa graduale a partire dall’estate del 2024, con una rediviva crescita sostenuta da una politica monetaria più accomodante da parte della Banca Centrale Europea (BCE).

Tuttavia il taglio dei tassi di interesse, salvo ulteriori cambiamenti dello scenario internazionale, mai escludibili, dovrebbe produrre effetti tangibili solo dal 2025 e solo allora si potrebbe parlare finalmente di una ‘ripresa’ del settore immobiliare.

Al momento emergono soltanto tre tipologie di asset che vanno in controtendenza anticipando un minimo di ottimismo: si tratta del glamping, degli hotel e proprio della logistica.

Uno scenario a tinte più scure che chiare

I veri freni alla crescita del real Estate non sono stati rimossi, è questo il problema: inflazione, costo dei materiali edili, erogazione dei mutui, sono tutte concause di una stagnazione dell’iniziativa in merito al mattone.

Una stagnazione che ha travolto anche nomi illustri, come i colossi immobiliari cinesi e il più vicino a noi Benko, in Austria.

Da qui, come si legge in un resoconto dettagliato de Il Sole24Ore, l’interesse per gli attori dell’immobiliare si è canalizzato verso asset management e conversioni di complessi esistenti, soprattutto nello Stivale, dove un vero ‘repricing’ non c’è mai stato.

In questo quadro, che non intravede significative inversioni di rotta sino a 2025 inoltrato, si registra comunque un qualche effetto del calo dell’inflazione.

Di fatto, gli investitori stanno rivolgendo la propria attenzione ad alcuni canali specifici, vale a dire quelli legati al cosiddetto ‘operational real estate’ e alle sue sfumature più laterali, come il glamping, gli hotel e l’incrollabile logistica.

Hotel: il settore ricettivo tiene

È quello alberghiero uno dei segmenti che mostrano segni di vitalità, grazie a un interesse rinnovato da parte degli investitori. 

Questo settore si avvantaggia, malgrado tutte le condizioni al contorno, di una domanda turistica che rimane resiliente e di un’offerta che si sta adattando alle nuove esigenze dei viaggiatori, con un occhio di riguardo verso la sostenibilità e l’esperienza personalizzata.

Camping o Glamping 

Il glamping, o campeggio di lusso, emerge come una nicchia promettente all’interno del mercato immobiliare italiano. 

Questa tendenza riflette il desiderio crescente di esperienze di viaggio uniche che combinano comfort e contatto con la natura, attirando così un segmento di mercato disposto a pagare in misura cospicua per alloggi esclusivi e ambientalmente integrati.

Logistica: una garanzia

La logistica, infine, rimane un pilastro forte del real estate, grazie alla spinta che riceve dalla digitalizzazione e dall’espansione dell’e-commerce. 

La necessità di magazzini e centri di distribuzione ben posizionati è sempre presente e gli investitori stanno rispondendo con strategie mirate per capitalizzare su questa domanda in crescita.

Si può dire che, nonostante l’ostacolo rappresentate nell’ultimo anno dall’inflazione e dai costi elevati dei materiali da costruzione, il mercato immobiliare italiano si stia preparando per una fase di ripresa

Con un focus strategico sulla triade di hotel, glamping e logistica, gli investitori possono aspettarsi opportunità di crescita in un settore che si sta rapidamente adattando alle nuove realtà economiche e sociali, in attesa di un cambio di passo normativo e dell’agognato taglio dei tassi.

Ti potrebbero interessare