Il mercato immobiliare logistico europeo, dopo un 2023 riflessivo e caratterizzato da un calo valutato dai maggiori analisti in poco più dell’1%, dovrebbe tornare l’anno prossimo a crescere di circa il 3%.
Concordano su questa valutazione le maggiori società di analisi e consulenza del settore che vedono la ripresa sostenuta dalla forte domanda di spazio logistico da parte delle aziende che stanno accelerando iprocessi di digitalizzazione e di e-commerce.
In particolare, il “Global Investor Outlook” di Colliers ipotizza un 2024 come un anno dinamico per gli investimenti immobiliari trainato in modo significativo dalla domanda di spazio di qualità soprattutto nei mercati chiave come Germania, Francia, Regno Unito ed Italia.
Le divergenze nelle aspettative di prezzo tra acquirenti e venditori dovrebbero infatti ridursi, spingendo una riattivazione degli investimenti nel vecchio continente.
La prospettiva individuata dagli analisti è quella di una riduzione di tali discrepanze, consentendo una maggiore chiarezza negli investimenti.
Industriale e logistico guidano le preferenze di settore
I principali indicatori di mercato evidenziano che nel 2024, gli investitori prediligeranno i settori industriale e logistico, seguiti dal multifamiliare, mentre gli uffici si collocheranno al terzo posto.
L’analisi di Colliers sottolinea che la domanda continuerà ad essere elevata per il mercato industriale e logistico nel 2024, con un’attenzione particolare ad alcune nicchie di mercato, come la logistica del freddo, dove si riscontra una significativa scarsità di prodotti standard che invita a valutare l’opportunità di tali segmenti.
Ciò nonostante che le politiche industriali protezionistiche di alcuni paesi europei e l’aumento dei costi energetici stiano spingendo verso una maggiore delocalizzazione dei progetti logistici e industriali.
Gli investitori, tuttavia, vedono negli asset logistici una stabilità e un potenziale di crescita grazie ai loro solidi fondamentali e mantengono un profilo di grande ottimismo in prospettiva.
Priorità ad alleanze e joint venture
In uno scenario di riduzione delle operazioni e di crescenti costi di finanziamento, gli investitori stanno valutando l’opportunità di stabilire alleanze e joint venture con partner esperti per esplorare nuovi segmenti di mercato.
Sei città europee primeggiano come le località di maggiore interesse per gli investimenti immobiliari nel 2024: Londra, Parigi, Berlino, Monaco di Baviera, Madrid e Amsterdam.
Il “Global Investor Outlook” evidenzia la crescente attenzione verso i fattori ESG che sottolineano l’impatto dei criteri ambientali, sociali e di governance sempre più dominanti anche nelle decisioni di investimento.
A conferma di ciò il 25% degli intervistati nel corso dello studio ha dichiarato di aver implementato strategie di vendita ed acquisizioni basate su criteri ESG, rispetto al 10% di due anni fa.
Come riflesso di ciò, numerose sono le operazioni poste in atto per rivalutare il patrimonio immobiliare creando nuovo valore.
In questo contesto le grandi capitali europee, emergono come i luoghi preferenziali per la selezione degli investimenti immobiliari, e sempre più guidano le decisioni di localizzazione.
Verso un anno di opportunità e crescita sostenibile
In termini di volumi di investimento le previsioni per il 2024 concordano sulla possibilità per il mercato immobiliare europeo di raggiungere i 55 miliardi di euro.
Le localizzazioni che dovrebbero registrare la crescita più rilevante sono costituite dalle aree intorno ai grandi centri urbani che sono sempre più popolari per la logistica, in quanto offrono un facile accesso ai mercati e una forza lavoro qualificata.
Ad esse si aggiungono gli spazi industriali che offrono terreni a prezzi competitivi e sono ben serviti dalle infrastrutture, e le aree vicino ai porti e agli aeroporti che sono strategiche per la distribuzione di merci a livello globale.
Tali localizzazioni appaiono le più idonee a soddisfare le esigenze dei tre principali motori di crescita nel breve e medio termine.
Essi sono costituiti, in primo luogo, dall’e-commerce che richiede spazi di stoccaggio sempre più grandi e vicini ai centri urbani.
Quindi, dalla crescente integrazione della produzione e della distribuzione che necessita di spazi logistici più flessibili e multifunzionali, ed infine dal processo di transizione verso un’economia più sostenibile che esige spazi logistici efficienti dal punto di vista energetico.