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Riconfigurazione delle catene di valore globali: distanza tra visione strategica e realtà operativa

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Con un’economia globale in rapida evoluzione come quella dell’ultimo anno, sale alla ribalta con prepotenza il tema della conversione delle catene di valore.

A tal proposito il World Economic Forum e Kearney hanno collaborato per analizzare le tendenze emergenti che stanno ridefinendo le catene di valore globali. 

Un white paper pubblicato dalle due firme offre una visione critica sulle strategie adottate dai leader manifatturieri per affrontare i problemi della contemporaneità.

Discrepanza tra visioni strategica e operativa

Attraverso un sondaggio che ha coinvolto 300 dirigenti operativi globali e oltre 30 consulenze tra ottobre e novembre 2023, il documento intitolato “From Disruption to Opportunity: Strategies for Rewiring Global Value Chains” intende esplorare quali siano le strategie più efficaci per il futuro delle catene di valore.

Quanto emerge è che, nonostante l’intento strategico di adattarsi alle nuove realtà economiche, esiste un divario significativo nel passaggio alla pratica, specialmente nel campo dell’automazione dei processi. 

Le società si scontrano infatti con la complessità delle modifiche necessarie e il rapporto costi-opportunità ad esse associato.

Le cinque tendenze chiave 

Secondo il World Economic Forum sono identificabili cinque tendenze-chiave che stanno condizionando la conversione delle catene globali, così riassumibili:

1. Passaggio dalla globalizzazione a catene del valore globali connesse a livello globale e multi-locali

   – Il 92% delle organizzazioni sta regionalizzando la propria presenza manifatturiera, ma solo il 28% mira a operare quasi interamente a livello regionale entro il 2030.

2. Dal “fare” digitale all’ “essere” digitale in tutte le operazioni end-to-end

   – la maggior parte del management percepisce le soluzioni di intelligenza artificiale (AI) come chiave per migliorare la catena di approvvigionamento, ma appena 1 ogni 100 si è davvero staccato dalle metodologie tradizionali.

3. Dalle economie di scala alle economie di competenza

   – È riconosciuta la necessità di una formazione diffusa, continua e di qualità della forza lavoro, che deve essere sempre più competente. Tuttavia ciò non trova riscontro nelle politiche messe in atto.

4. Dalla conformità normativa alla sostenibilità innovativa

   – Il 45% dei partecipanti ha evidenziato la sostenibilità come uno dei due fattori più importanti per la riconfigurazione della catena di approvvigionamento, ma solo il 14% sta ridisegnando la propria rete manifatturiera per ridurre le emissioni di scope 3, vale a dire prodotte indirettamente dall’acquisto e dal consumo di energia.

5. Dalle operazioni guidate dai costi alle operazioni guidate dal valore per il cliente

   – Il 60% dei partecipanti ha valutato il valore per il cliente come una delle priorità per la riconfigurazione della catena di approvvigionamento, ma solo il 15% ha citato azioni tangibili volte a rafforzare contemporaneamente le prestazioni, la resilienza e la sostenibilità.

Automazione e innovazione digitale

La ricerca evidenzia, tra l’altro, una marcata differenza tra la percezione dell’importanza delle soluzioni AI e la loro effettiva implementazione

Solo una minima percentuale di aziende ha eliminato l’uso di strumenti manuali come i fogli di calcolo Excel, nonostante il riconoscimento del potenziale di una trasformazione dei processi verso una digitalizzazione evoluta.

Nello specifico, il 64% dei dirigenti riconosce l’importanza delle soluzioni AI per migliorare la catena di approvvigionamento, tuttavia, solo 1 su 100 è riuscito a eliminare i fogli di calcolo manuali simili a Excel e l’implementazione di soluzioni smart rimane un ostacolo.

Competenze e sostenibilità cercansi 

Altro aspetto che risulta centrale è la formazione della forza lavoro

Il 60% dei dipendenti richiede addestramento per colmare le lacune di competenze che attualmente vengono riscontrate. Tuttavia, solo il 23% dei dirigenti pensa che, entro il 2030, disporrà di una forza lavoro per la maggior parte dotata delle competenze richieste.

Il World Economic Forum e Kearney enfatizzano nella loro ricerca la necessità di un approccio proattivo per colmare il divario tra retorica e realtà nella conversione delle catene di valore. 

La riconfigurazione di queste ultime non è solo una questione di adattamento tecnologico, ma richiede un impegno fattivo costante verso l’innovazione e la sostenibilità operativa.

Per affrontare questa realtà complessa, i produttori devono sfruttare la scala e l’interconnessione delle loro reti, sfruttando metodi olistici che siano basati sui dati per aumentare l’efficienza, mentre contemporaneamente devono promuovere la sostenibilità, la resilienza e l’agilità.

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