Tassa sui container, un regalo ai porti del nord Europa?

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L’approvazione notturna di una nuova tassa sui container non ha lasciato indifferente il mondo della logistica. È dal presidente di Federlogistica-Conftrasporto, in particolare, che sono giunte le critiche più dure a a quello che viene definito “un favore ai porti del nord Europa”.

La tassa sui container

Il nuovo balzello, approvato dalla Commissione Finanze della Camera con un emendamento al decreto fiscale, nasce con l’intento di finanziare un’opera di graduale potenziamento degli strumenti oggi in possesso degli enti doganali.

Di fatto, si tratta di un’unificazione dei prelievi già esistenti su tutti i container in transito, entrata o uscita che sia, carichi o scarichi che siano, nei porti italiani.

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli punta infatti ad incamerare 150 milioni di euro all’anno 

 una volta a regime con il nuovo balzello – per il primo anno 75 milioni di euro – con l’intento di reinvestirli in strumentazioni ad alta tecnologia per scoprire traffici illegali e frodi.

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Reazioni negative dalla politica e dalle associazioni di categoria

La tassa sui container è stata accolta in modo sfavorevole sia da destra che sinistra, con Lega Nord e Partito Democratico allineati, seppur con dialettiche differenti, nel criticare un eventuale incremento della pressione fiscale sugli operatori portuali.

Per il Presidente di Federlogistica-Conftrasporto Luigi Merlo si tratta esplicitamente di una “follia”, come la stessa federazione fa sapere tramite una nota stampa.

«I promotori di questo provvedimento pensano  che con azioni di questo tipo ci possa essere ad esempio qualche terminalista disposto a rilanciare il porto di Cagliari. Anche la motivazione appare incoerente: utilizzare le risorse per finanziare l’agenzia delle dogane. I porti italiani garantiscono all’erario ogni anno entrate per 13 miliardi tra Iva e accise, i soldi  per le dogane vanno presi lì, questo provvedimento farà perdere traffico e entrate allo Stato Italiano», afferma Merlo.

«Questo emendamento tra l’altro è in totale contrasto con altri provvedimenti proposti dal Governo con uno strabismo nelle scelte  che lascia allibiti. L’assoluta assenza di consapevolezza del valore della portualità italiana da parte della politica è preoccupante, e mortifica uno dei pochi settori ancora vitali del nostro Paese. Chiediamo vi sia un repentino ripensamento prima che sia troppo tardi», conclude il presidente di Federlogistica.

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