Il vero problema della Supply Chain moderna è che non può più ragionare in un ottica unitaria. Ogni singolo anello fa parte di un ecosistema e non può considerarsi a sé stante.
Il perché la digitalizzazione non produca sempre gli effetti sperati è dovuto anche a questo gap di comprensione da parte delle aziende: la vera forza delle tecnologie digitali si esprime quando esse lavorano per compenetrare e gestire l’insieme delle parti e non solo per risolvere il singolo problema.
Di fondamentale importanza è, secondo Gartner, ragionare in ottica di network anche fra aziende diverse: nel suo 2020 Magic Quadrant for Multienterprise Supply Chain Business Networks (MESCBN) proprio così si raggiunge una vera trasformazione digitale di successo.
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Non perdersi nel bicchier d’acqua
Il punto di vista dell’analisi di Gartner si sofferma sulla difficile consapevolezza da parte delle aziende di avere bisogno di un approccio sistemico ai problemi.
Di norma, le società si focalizzano su un aspetto per volta – la visibilità della Supply Chain o un determinato punto di stress della propria catena – e ricercano software specifici e soluzioni tecnologiche ad hoc per quel problema.
Ciò che mancherebbe, in genere, è l’intuizione che possa esserci un miglior approccio, più completo, che inizia dalla comprensione delle relazioni che intercorrono tra la tecnologia scelta per lavorare e il business network del quale si fa parte.
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Massimizzare il tutto e non una parte
Il problema di un approccio settoriale alla digitalizzazione è che si finisce per concentrarsi su di un dettaglio, tralasciando magari la totalità.
La logistica è per sua natura un mondo collaborativo, non a caso è raffigurato dall’immagine di una catena, le cui maglie sono tutte importanti e fondamentali le une per le altre.
Non è casuale nemmeno la catena del valore generi circa l’80% dell’indotto logistico legato ad una specifica attività, rivelando come sia dal network che si possa ricavare ala vera forza per migliorare i processi, siano essi di trasporto, fulfillment o altro.
Le aziende devono dunque capire che gli approcci migliori sono quelli olistici, omnicomprensivi, e che non basta migliorare la visibilità o qualche altro specifico segmento del lavoro.
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Network dinamici ed agili
L’instabilità del mondo, il cosiddetto ‘ambiente VUCA’, vulnerabile e soggetto a fortissime fluttuazioni, nel quale ormai si opera, non consente di esimersi dall’avere un piano B.
Tantomeno permette di essere rigidi e non agili strategicamente: la dinamicità è alla base del successo.
Partnership, forniture, investimenti ed asset: tutto deve essere prontamente rimesso in discussione e per non finire gambe all’aria è necessario avere costantemente sotto controllo l’impatto di una decisione sull’ecosistema globale nel quale si opera.
Una Supply Chain Orchestration Platform
Per orchestrare – gestire una Supply Chain Orchestration Platform, come la definisce Gartner – una supply chain collaborativa serve un approccio olistico, ma che sia supportato da scelte tecnologiche corrette.
In parole povere, la collaborazione deve essere rapida e trasparente tra tutti gli attori coinvolti, dai magazzini agli specialisti VMI, ai 3PL.
Qui la digitalizzazione gioca un ruolo fondamentale, perché permette di raccogliere e condividere dati, a patto che si annullino le differenze di linguaggio.
Bisogna evitare i compartimenti stagni e l’optimum sarebbe far gestire l’interscambio di informazioni da una piattaforma gestita da intelligenza artificiale.
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Soluzioni sul Cloud, end-to-end
Oggi le soluzioni più avanguardiste prevedono una unificazione dei dati basata sulla condivisione on cloud.
La convergenza di ordini e processi fornisce una soluzione end-to-end, restituendo grande visibilità per i flussi in entrata, in uscita, i resi, le riparazioni, gli stabilimenti, i magazzini.
Diviene facile capire come un anello influisca sugli altri e permette di supervisionare il sistema bilanciando gli interventi (se agire su puntualità, livelli di scorte, costi) ed offrire servizi di livello superiore.
Per quanto riguarda le reti aziendali della catena di approvvigionamento multi-aziendale, le aziende possono sia scegliere dinamicamente le migliori partnership per ogni data circostanza, sia prendere decisioni altamente informate e strategiche che avvantaggiano costantemente tutte le partnership lungo la catena di approvvigionamento end-to-end.